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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Politica

Unioni civili, dal Pd via libera al registro ma senza i gay

Il Pd vorrebbe arrivare a una posizione unica e condivisa ma, da quanto si apprende, senza accesso ai registri per le coppie omosessuali. Il progetto di Sel invece nasce proprio da un confronto con il mondo Lgbtqi

Via libera alle unioni civili ma non per le coppie gay. Il Pd apre alla proposta di delibera di Sel sulle coppie di fatto, peraltro già oggetto di campagna elettorale di Ignazio Marino, ma punta a correggerla in uno dei suoi punti fondamentali. Non un fattore secondario, dal momento la proposta avanzata dal secondo partito di maggioranza è stata elaborata insieme al mondo Lgbtqi e che la prima firmataria è la consigliere di Sel Imma Battaglia, leader del movimento Lbgt in Italia. Battaglia si è detta pronta a ritirare la sua proposta "in nome di un nuovo documento condiviso che veda la convergenza di tutti" ha affermato. Ma non si sa fino a che punto tale convergenza sia possibile eliminando il mondo omosessuale dall'accesso ai registri capitolini.

LA PROPOSTA DEL PD – In una nota il capogruppo e vicecapogruppo del Pd in Campidoglio Francesco D'Ausilio e Giulia Tempesta hanno spiegato: "Il Partito Democratico ha pronta una proposta di delibera per l'istituzione del Registro delle Unioni civili di Roma Capitale. Auspichiamo nei prossimi giorni un incontro con le altre forze di maggioranza e con il sindaco Ignazio Marino, per confrontarci su un tema così importante come quello dei diritti civili che merita una riflessione profonda e una soluzione ampiamente condivisa". Poi hanno aggiunto: “Su questo tema registriamo troppa confusione e per questo abbiamo chiesto al sindaco di farsi interprete di una proposta unica". Da quanto si apprende, la paura dei consiglieri democratici su quella che è stata ribattezzata la 'calusola gay' è quella di incorrere in illegittimità.

LA PROPOSTA - La proposta di delibera prevede l'istituzione all'interno dell'anagrafe comunale del registro delle Unioni civili, "come prima forma di riconoscimento di pari dignità alle relazioni che si sviluppano al di fuori della disciplina del matrimonio". Il registro sarà unico per tutti i Municipi e i "soggetti registrati potranno beneficiare delle agevolazioni, dei benefici e, in generale, saranno soggetti alle medesime disposizioni previste dagli atti e dalle disposizioni di Roma Capitale, degli Assessorati e degli Uffici competenti per i soggetti coniugati". Per fare tutto ciò è prevista una modifica allo Statuto di Roma Capitale che dovrà riconoscere pari opportunità alle unioni di fatto, "favorendone l'integrazione sociale e prevenendo forme di discriminazione e di disagio".

LA COMMISSIONE – E proprio venerdì prossimo la commissione X Personale, Statuto e Sport inizierà la discussione sulle proposte di istituzione del registro delle unioni civili: "L'incontro era inizialmente previsto per martedì 17 ma è stato spostato per consentire la partecipazione a tutti i consiglieri comunali interessati alla discussione di un argomento particolarmente sentito dai cittadini e dall'amministrazione capitolina" ha spiegato la presidente della commissione Svetlana Celli (Lista civica Marino). 

DIVERGENZE – Insomma, l'iter è iniziato e la proposta di delibera potrebbe arrivare in Aula Giulio Cesare già nel mese di ottobre. Se l'opposizione del centrodestra appare scontata, la convergenza interna alla maggioranza con l'eliminazione della clausola gay potrebbe portare anche a uno scontro interno alla stessa maggioranza. Come spiegato dallo stesso capogruppo di Sel Gianluca Peciola, “il testo della proposta di delibera è il risultato di un percorso partecipato con le associazioni LGBTQI romane". 

M5S - Oltre alla proposta di Sel, in consiglio comunale dal 3 agosto giace anche quella depositata dai consiglieri del Movimento cinque stelle. “Marino dichiara che il Registro delle unioni civili è nel programma e che porterà avanti la proposta di Peciola: qualcuno lo avvisi che il Movimento 5 Stelle ha già presentato la proposta il 3 agosto scorso mentre Sel solamente la scorsa settimana” commentano i consiglieri Raggi, Stefàno, Frongia e De Vito. “Se veramente ci fosse la volontà di portare avanti il registro delle unioni civili, Marino si potrebbe già muovere senza aspettare Peciola.
Quindi o è disinformato, o forse quello che gli interessa è semplicemente portare acqua al suo mulino e, già che ci si trova, fare una battuta sulla politica nazionale” hanno commentato annunciando che il 20 settembre la loro proprosta verrà discussa in Commissione statuto. 

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