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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Un anno di Raggi. Promossa dai dipendenti, bocciata sull'emergenza abitativa e sul commercio

#aromaserve un anno dopo. Ecco il giudizio di chi la città la vive in prima fila sul primo anno del M5s a Roma

Come sta Roma? Virginia Raggi dove la sta portando? E' migliorata o peggiorata rispetto ad un anno fa? La sindaca pentastellata sta interpretando nella maniera più opportuna i bisogni della città? Un anno fa, durante la campagna elettorale ci siamo chiesti cosa serve a Roma e l'abbiamo chiesto a chi Roma la vive in prima fila. 

Per ragionare sui problemi del commercio avevamo sentito la Cna; il turismo è stato scandagliato insieme a Federalberghi, mentre invece sull'emergenza casa abbiamo messo a confronto le visioni di Paolo Di Vetta, storico rappresentante dei Movimenti e di Massimo Pasquini dell'Unione Inquilini. C'è poi l'annoso tema dei dipendenti comunali, della ristrutturazione della macchina amministrativa, del salario accessorio e della loro produttività. Ne abbiamo parlato con le varie anime dei sindacati. E ancora l'immigrazione con la comunità romena e quella musulmana. 

A distanza di un anno siamo tornati da loro per chiedere se quelli che erano i problemi evidenziati stanno trovando risposta. Ecco cosa ci hanno risposto i protagonisti. 

Dipendenti comunali - Giancarlo Cosentino, segretario della Cisl Fp di Roma

Nel primo anno di amministrazione Raggi siamo stati finalmente in grado di archiviare il contratto unilaterale e sottoscrivere una pre-intesa che darà luogo al nuovo accordo per Roma Capitale, l'azienda pubblica più grande d'Italia. Siamo soddisfatti perché contiene diversi aspetti innovativi: si passa da una mera valutazione individuale a obiettivi di struttura con tanto di criteri di misurabilità dei servizi erogati. La situazione invece è meno avanzata per quanto riguarda la riorganizzazione della macchina capitolina in direzione di una maggior trasparenza. E per trasparenza intendo la necessità di rendere chiari i processi messi in atto dall'ente: sapere chi ha responsabilità, su cosa e con quali modalità, aumenta la produttività e rende possibile identificare chi lavora male. Abbiamo più volte incalzato l'amministrazione sul punto e speriamo che nei prossimi mesi si inizi a lavorare a questo aspetto con più energia e celerità. In quanto ai vigili, una prima risposta è arrivata con la riapertura della partita concorsuale anche se è evidente che risulta necessario rinfoltire le anziane e magre fila degli attuali componenti di un corpo che è chiamato ad essere sempre più presente sul territorio. 

Gestione della macchina capitolina - Stefano Gianandrea De Angelis, dell'Unione sindacale di base di Roma Capitale

Sui dipendenti comunali si è fatto qualche passo avanti, anche grazie ad un atteggiamento di ascolto con le parti sindacali. Si è superata la produttività individuale, che veniva calcolata soprattutto in base alla presenza sul posto di lavoro, con tanto di penalità. Si è optato invece per una produttività di struttura. Usb aveva chiesto anche l'azzeramento delle posizioni organizzative ma questo aspetto è stato bloccato. Altro passo avanti è stata la stabilizzazione delle educatrici, questione che sta proseguendo su tavoli specifici. Ci sono però ancora alcuni punti da risolvere, come la mancata riorganizzazione del lavoro delle singole famiglie, in particolare nel rapporto tra i dirigenti e il personale. Se la valutazione sulla contrattazione sul salario accessorio è positiva, resto critico sulle relazioni con altri settori sindacali e alcuni assessorati, in particolare per quanto riguarda Ama, Roma Multiservizi e Atac. La Giunta Raggi non è riuscita a costruire un orientamento omogeneo nelle relazioni con le parti sociali. Voto: sei e mezzo. 

Emergenza abitativa - Paolo Di Vetta, Movimento per il diritto all'abitare

Si rischia di scottarsi dopo un anno di Raggi malsani. Nessuna discontinuità con il passato se non a parole, insofferenza nel mantenere un confronto con la città e con i movimenti sociali, tentazioni securitarie tese più a tranquillizzare la popolazione garantita che ad affrontare i problemi in termine di sicurezza sociale con ampliamento dei diritti, della partecipazione popolare e delle risorse destinate alla città impoverita, con reddito precario e con un difficile accesso all'affitto o all'acquisto di un alloggio, alle prese con sfratti e pignoramenti. Le case vuote continuano ad essere vuote e le persone senza casa restano senza alloggio, nonostante una delibera regionale sull'emergenza abitativa che potrebbe dare immediato respiro a centinaia di nuclei familiari. Delibera che invece viene contrastata dal neo assessore alla Casa Mazzillo, che non si capisce come possa occuparsi, di Bilancio, Patrimonio e di un emergenza micidiale come quella abitativa, nello stesso momento. Un supereroe destinato a soccombere. Sull'accoglienza è evidente che ci sia poco da dire. Ha già detto tutto Raggi e appare evidente come si senta in colpa per il disastro elettorale e come sia stata chiamata in causa dai 5stelle. Per questo la brutale presa di parola, lo stop a nuovi flussi di migranti a Roma e il conseguente via libera agli sgomberi e alle retate di scorse ore.

Emergenza abitativa - Massimo Pasquini dell'Unione Inquilini

Per quanto riguarda le Politiche Abitative il giudizio sull'anno appena passato è insufficiente. Abbiamo dovuto aspettare 340 giorni per veder assegnare le deleghe. A parte il bando sulla morosità incolpevole, sono passati mesi senza atti formali o programmi. Da poco sappiamo che l'assessore a Bilancio e Patrimonio, Andrea Mazzillo, si occuperà anche di Politiche Abitative. Ci è sembrato volenteroso di imprimere una discontinuità rispetto al passato e ha iniziato a ragionare su alcune proposte che Unione Inquilini aveva inserito nella mozione programmatica presentata nel luglio del 2016 come il recupero di immobili demaniali a scopo abitativo da destinare alle famiglie in graduatoria o agli sfrattati per la morosità incolpevole o l'utilizzo di immobili confiscati alla criminalità organizzata. Mi auguro che Mazzillo riesca a dare una svolta: c'è bisogno di interloquire con tutti, dai sindacati ai movimenti fino ai municipi perchè all'orizzonte il fenomeno del disagio abitativo non può che aumentare. L'inizio è positivo anche se alle parole speriamo che seguano fatti concreti. Un voto: se dovessi valutare il primo anno è 4; per gli ultimi due mesi darei un 6 di incoraggiamento. 

Trasparenza e partecipazione - Anna Maria Bianchi del laboratorio Carteinregola

Dall'analisi di un anno di amministrazione a Cinque Stelle, che Carteinregola ha riunito nel dossier 'Raggi X', le maggiori criticità emergono sul fronte della mobilità e del piano urbano parcheggi. L'aspetto più importante è però la trasparenza che, insieme alla partecipazione, rappresenta un pilastro della politica a Cinque Stelle. Siamo delusi: se con alcuni assessori si è instaurato un rapporto di collaborazione, altri hanno sollevato un vero e proprio muro. Inoltre non vengono pubblicate le proposte di delibera e i verbali delle commissioni vengono prodotti in ritardo, anche se in questa sede ora si tende a dare più facilmente la parola ai cittadini. Purtroppo, l'idea più diffusa tra gli amministratori del M5S è che solo gli attivisti rappresentino interlocutori validi. Come Carteinregola sosteniamo anche gli aspetti positivi, come per esempio i 'Punti Roma semplice' o l'agenda digitale, che vanno nella direzione che ci eravamo auspicati. Il voto: sospendo il giudizio, ci sono ancora troppe cose da chiarire. Sulla vicenda dello stadio darei un'insufficienza. Sul resto aspetto di capire cosa accadrà. Non vogliamo cadere nella critica gratuita che si presta facilmente a strumentalizzazioni.

Comunità romena - Miruna Cajvaneanu, giornalista e attivista romena, in Italia dal 1999

Non ho votato Virginia Raggi perché non mi sembrava abbastanza competente per l’incarico prestigioso e difficile di sindaca. A un anno di distanza i fatti confermano la mia opinione. Nulla è cambiato sui punti che avevo posto prima delle elezioni in un'ipotetica agenda della nuova amministrazione in merito al rapporto con la comunità romena. A Roma vivono più di 88mila romeni, eppure non esiste un ufficio che li metta in collegamento con l'amministrazione. Anche per quanto riguarda l'iscrizione alle liste elettorali, a differenza di altre città, a Roma c’è solo un ufficio disponibile. Abbiamo anche chiesto un incontro con l'assessore competente ma dopo un primo passo di apertura non abbiamo più ricevuto notizie. Altro punto irrisolto riguarda gli spazi da mettere a disposizione per le migliaia di 'caregivers', impropriamente chiamate badanti, che hanno il giorno libero il giovedì e la domenica. Non hanno un posto dove andare. Non restano loro che i parchi pubblici, spesso impraticabili visto le condizioni in cui versano. Non voglio bocciare a priori l'amministrazione attuale: è stata eletta da poco e credo che dobbiamo lavorare tutti per cercare di risolvere i problemi senza strumentalizzazioni. Però credo che serva coraggio per applicare una visione a lungo termine. Cosa che fin'ora questa amministrazione ha dimostrato di non avere.

Comunità musulmana - Francesco Tieri, coordinatore Cail Lazio

"Più dialogo con la comunità musulmana, e modifiche al Piano regolatore per individuare aree destinate ad accogliere moschee". Era questo che serviva alla comunità musulmana della Capitale. I risultati in un anno? Prossimi allo zero. "Forse gli auspici erano troppo ambiziosi - commenta Francesco Tieri, del Coordinamento Cail Lazio - ma mai avrei pensato che l'amministrazione comunale latitasse fino a questo punto". Da giugno 2016 al febbraio 2017 sono stati otto i sequestri di altrettanti centri islamici, moschee di fatto che i vigili urbani hanno chiusi per presunte illegalità sul piano edilizio. Ne è seguita un'escalation di preghiere di protesta in piazza da parte dei fedeli musulmani, l'ultima davanti al Colosseo il 21 ottobre scorso, e un tavolo di confronto con gli enti competenti (tra questi Prefettura e Campidoglio) naufragato poco dopo. "Un anno fa proponevamo soluzioni innovative. Parlavamo di percorsi di urbanistica partecipata, di contributo accademico. Abbiamo lavorato con l'università di Tor Vergata, con il progetto New2Us, una ricerca sugli spazi di tutte le minoranze religiose a Roma, o ancora è partito il progetto Una Moschea per Roma, un laboratorio di urbanistica partecipata che ha messo in campo il contributo di accademici di vari atenei, italiani e stranieri". E l'amministrazione? "E' stata sempre invitata, ma non ha mai partecipato".  

Turismo - Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma

Sul fronte del turismo i passi avanti sono appena sufficienti. "Con l'assessore Adriano Meloni c'è stato un dialogo" spiega Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma. "Finalmente è stato istituito il convention bureau", un organismo che riunirà attori istituzionali e operatori del settore impegnati a dare a Roma una migliore visibilità sul mercato dell'offerta congressuale. Per quanto riguarda poi la tassa di soggiorno, "si è riusciti con una delibera a versarne una minima parte per la promozione turistica della città". Ma i risultati per quanto riguarda illegalità e abusivismo dilaganti nelle strutture ricettive sono pessimi. "Siamo invasi da b&b abusivi e quanto fatto finora dal nuovo governo non è stato incisivo". Per non parlare del commercio abusivo e del degrado generale della città. "Tra rifiuti e trasporti al collasso l'immagine che diamo alle migliaia di turisti che arrivano a Roma non è certo lusinghiera". E se con l'assessore si è instaurata un'interlocuzione accettabile, non si può dire lo stesso con la sindaca Raggi. "Non ci ha mai ricevuti nonostante le nostre richieste. Un esempio: abbiamo chiesto di poter partecipare alla stesura del piano pullman ma non siamo stati minimamente considerati". 


Commercio - Giovanna Bellaroto CNA

Si chiedevano tutele per gli artigiani, una Riorganizzazione degli spazi commerciali e una ridefinizione dell'occupazione di suolo pubblico nel centro storico. Ma siamo ancora all'anno zero. A dodici mesi dall'elezione della sindaca Raggi il giudizio espresso dalla Cna di Roma è impietoso.

"Noi piccoli e medi imprenditori di una città allo stremo non siamo mai stati incontrati da Raggi, noi corpi intermedi fastidiosi e forse d'intralcio per una politica che demanda alle commissioni capitoline di indicare provvedimenti che cambino le norme, producendo  montagne di carte intrise di norme desuete, senza neanche accorgersi di dove siano effettivamente le criticità". Sono le dure parole della presidente di CNA Giovanna marchese Bellaroto, che con una impietosa fotografia della Capitale boccia l'operato della nuova giunta. "Roma, città con la tassazione più alta, Roma che aspettava con ansia la realizzazione della cittadella dell'artigianato, Roma la città che ha dimezzato del 50% le risorse alle associazioni che gestiscono i mercati, Roma dove ancora si persegue l'occupabilita' 0 dei PMO nel Tridente Mediceo e non solo, Roma una città che nega di essere invasa dai topi, dai cinghiali e dai gabbiani perché i rifiuti restano sui marciapiedi, Roma la città che non riesce a distingue fra chi offre un servizio sociale all'assistenza di anziani e diversamente abili e chi è moroso o abusivo con l'Ater".

Una minima interlocuzione è avvenuta con gli esponenti Cinque stelle. "Se non fosse stato per la disponibilità dell'assessore Meloni ad un incontro, la prontezza di riflessi del presidente de Vito latore al gruppo 5S delle nostre preoccupazioni, noi oggi ci troveremmo dei regolamenti già chiusi, senza possibilità di appello e confronto su quanto attiene le occupazioni di suolo pubblico sia sulle strade che nei mercati, nessuna politica di sostegno per il commercio in sede fissa e per le licenze dei mercati settimanali e gli ambulanti rotazionali". Regolamenti che comunque non convincono affatto. "Sono più confusi di prima, il che è tutto dire, ma addirittura preservano le rendite di posizione a svantaggio delle tante attività famigliari, che con questa forma di commercio lavorano onestamente, pagano le tasse e certo, non si chiamano tutti con lo stesso cognome". Il riferimento è alla delibera per la regolamentazione del commercio su area pubblica, ribattezzato dai contrari la "salva Tredicine". 

"Anche tu cara Virginia, distratta dal presenzialismo delle grandi occasioni con la fascia tricolore, ti sei dimenticata quanto sia importante per rilanciare la nostra città, ripartire dalle nostre tante piccole ma capillari esperienze, come presidii di economie e sicurezza per le strade dei tanti quartieri dove ancora c'è qualcuno di noi coraggioso che alza la serranda ogni mattina".
 

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