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Fallito il blitz di Raggi sulle partecipate: la maggioranza M5s battuta in aula. È la fine della consiliatura

Scattano alla mezzanotte i 45 giorni prima delle elezioni: potranno essere approvati solo atti urgenti. L'ultimo atto è una sconfitta per la maggioranza pentastellata

La bagarre attesa non c'è stata. In consiglio comunale oggi, nell'ultima seduta utile della consiliatura, la maggioranza a cinque stelle è stata infatti immediatamente battuta dalle opposizioni: niente approvazione in extremis dell'Assemblea capitolina per la delibera per la riorganizzazione delle partecipate. 

I numeri del ko

La maggioranza pentastellata, da tempo senza più i numeri per definirsi tale, è andata sotto nei numeri immediatamente dopo l'apertura della seduta: le opposizioni, unite, hanno bocciato l'ordine dei lavori - posto in votazione perché in capigruppo era stato votato solo dal M5S - con 26 contrari (solo 18 i favorevoli e 1 astenuto). 

Finisce la consiliatura

Un fatto, senza precedenti almeno negli ultimi anni, che ha causato automaticamente la conclusione della seduta, l'ultima riunione ordinaria dell'Aula di questa consiliatura. L'Assemblea, infatti, è stata convocata anche domani dalle 10 alle 14 per una riunione straordinaria sulla riforma dei poteri di Roma Capitale e il decentramento amministrativo: a mezzanotte, quando mancheranno 45 giorni esatti dalla data delle elezioni, scatterà la sospensione dell'attività e l'Aula potrà riunirsi solo per l'approvazione di atti straordinari indifferibili e urgenti, come da articolo 38 del Tuel, e la delibera sulle partecipate - come sancito da un parere del segretario generale richiesto dal presidente Marcello De Vito - non fa parte di questi. 

Cosa prevedeva la delibera sulle partecipate

Come detto era prevista bagarre. Opposizioni, sollecitate dai sindacati, avevano annunciato resistenza al progetto, tramutato in delibera, di razionalizzazione di alcune partecipate. In particolare l'atto portato in consiglio, dopo 5 anni, dalla giunta Raggi e dalla maggioranza prevedeva l'accorpamento di Roma Metropolitane (società che si occupa della progettualità dei trasporti di Roma) con Roma servizi per la mobilità (realtà che si occupa del controllo sui trasporti della Capitale). Nello stesso atto prevista la fusione di Farmacap (società che gestisce le farmacie comunali) con Zetèma (che si occupa di eventi culturali). Il M5s nell'ultima capigruppo aveva imposto all'ordine del giorno l'atto, motivandolo come urgente. Urgenza assente, secondo un parere del segretario generale. La bocciatura dell'atto mantiene lo status quo sulle partecipate, lasciando in particolare Farmacap in una situazione di difficoltà, dovuta - come evidenziato dalle dimissioni durante il consiglio comunale alcune settimane fa - anche alle mancate decisioni all'interno della giunta Raggi. 

Perché è stato bocciato l'ordine del giorno

A motivare la bocciatura dell'ordine dei lavori da parte delle opposizioni è stato il capogruppo capitolino di Fratelli d'Italia, Andrea De Priamo: "Nonostante la piena disponibilità delle opposizioni a concludere la consiliatura con un ordine dei lavori condiviso, non c'è stata questa volontà da parte della maggioranza relativa, che fino all'ultimo istante ha voluto fare i conti con i numeri e a nostro avviso con la realtà della città".

Le dichiarazioni delle opposizioni

In questo ordine dei lavori ha spiegato De Priamo, "ci sono degli atti che non condividiamo assolutamente, e soprattutto non condividiamo che vengano discussi in un'Aula ormai in extremis senza le condizioni minime indispensabili per affrontare atti importanti come quello sulle partecipate. Questo voto contrario significa che la consiliatura finisce qui, ed è una conseguenza della mancanza di dialogo e di collaborazione che del resto è stata la caratteristica dell'amministrazione in questi anni".

Il capogruppo dem Antongiulio Pelonzi: "Dopo cinque anni di disastri sulle partecipate la Sindaca avrebbe voluto fondere Roma Metropolitane a Roma Servizi per la mobilità, una decisione assurda che l'aula ha respinto al mittente. Questa ultima provocazione della Raggi ha impedito all'Assemblea Capitolina di votare atti utili alla città quali: Bilancio Farmacap, Forum beni confiscati, regolamento centro anziani, ex Ania ecc.... I cittadini devono sapere che nella capigruppo precedente alla seduta odierna, le forze di opposizione avevano proposto un ordine dei lavori differente che la maggioranza ha rifiutato. Le opposizioni oggi hanno dato un giusto "schiaffo istituzionale" alla Sindaca".

"È stato surreale", aggiunge  Stefano Fassina consigliere di Sinistra X Roma promotore della Lista Sinistra Civica Ecologista, "dopo 5 anni di inerzia e di comportamenti finalizzati a portare alcune società sull’orlo del fallimento, invocare ora in piena campagna elettorale piani strategici da realizzare con urgenza. Tanto più che le decisioni di razionalizzazione, ossia di liquidazione, alienazione o fusione sono complesse e impegnano il futuro: richiedono approfondimenti e audizioni impossibili da fare in poche ore a Ferragosto e esigono una piena legittimazione democratica, mentre la consigliatura è scaduta e la Giunta Raggi non ha più la maggioranza in aula Giulio Cesare. Infatti, i numeri del voto appena svolto vanno ben oltre il merito: 26 contrari, 18 favorevoli e unastenuto confermano anche il dato politico dell’ultimo anno. Con la bocciatura politica di oggi, cala il sipario istituzionale su un’esperienza di governo nata da una larghissima legittimazione popolare, sprecata sull’altare dell’improvvisazione, dell’arroganza politica, dell’indisponibilità al dialogo sociale e dei conflitti interni. Il voto darà a romane e romani la possibilità di avviare la ricostruzione della Capitale".
 

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