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Tromba d'aria a Valmontone, più di due milioni di euro di danni. Colpite soprattutto le abitazioni private

è stata presentata un'interrogazione al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca

Mancano ancora più di due milioni di euro per far fronte a tutti i danni. La città di Valmontone porta ancora le cicatrici della violenta tromba d’aria che, il 17 gennaio 2023, ha causato danni a edifici pubblici e privati, sradicando alberi e mettendo in pericolo l’intera popolazione. Sul territorio si potevano vedere anche macchine e camper fatti volare e capovolti. La situazione più drammatica, però, ha riguardato una ventina di famiglie, costrette ad evacuare dalle rispettive case, distrutte dalla furia del vento.

I primi aiuti

Il giorno dopo la tromba d’aria il comune di Valmontone ha fatto immediatamente richiesta alla Pisana per lo stato di calamità naturale, accolto con decreto del 31 gennaio. L’ente locale chiedeva un contributo straordinario per mettere in sicurezza le strade ed intervenire sulla sede comunale di protezione civile. Dopo un primo stanziamento da 100 mila euro arrivato dall’ex giunta Zingaretti, di recente la giunta del neo presidente Francesco Rocca ha destinato al 100 mila euro a compensare “oneri effettivamente sostenuti per le attività di soccorso e assistenza alla popolazione”.

I danni registrati

Eleonora Mattia, consigliera regionale in quota Pd, ha deciso di presentare un’interrogazione a risposta immediata per capire con quali tempistiche verranno stanziati altri fondi per Valmontone. Nel documento si legge che, nel mese di febbraio, il comune di Valmontone ha quantificato i danni totali subiti: due milioni e 104mila euro, di cui ben un milione e 843 mila euro per le abitazioni private.

L’interrogazione

“La Giunta Regionale guidata da Francesco Rocca – ha scritto la Mattia in una nota - ha stanziato solamente un ulteriore contributo di 100 mila euro per le spese sostenute dal comune nelle operazioni di soccorso e di assistenza alla popolazione ma non ha ancora erogato neanche un euro degli oltre due milioni di euro stimati per provvedere in primis al ripristino delle abitazioni private e delle attività economiche colpite”.

Famiglie senza casa

A causa dei danni, “ci sono decine di famiglie che hanno subito danni pesantissimi alle proprie abitazioni. Nonostante sia stato riconosciuto lo stato di calamità, finora hanno dovuto pagare di tasca propria le riparazioni necessarie per rientrare, quanto meno, dentro casa. Ma le spese da sostenere sono elevate – conclude la Mattia - e non è possibile che dopo tre mesi nessuno abbia ancora mosso un dito per dare loro un ristoro”.

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