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Trasporto disabili, stipendi arretrati e servizio a rischio: il Campidoglio convoca la società

E lunedì 17 settembre ci sarà uno sciopero di 4 ore, indetto dalla Filt Cgil Roma est e Valle dell'Aniene

A rischio il trasporto disabili a Roma. Di competenza comunale, in appalto alla Vincenzo Tundo Spa, il servizio potrebbe non soddisfare le richieste dell'utenza, a causa di una mobilitazione dei lavoratori, 200 unità, senza stipendio da mesi. Per il 17 settembre i sindacati hanno indetto uno sciopero di 4 ore. E le prime conseguenze potrebbero emergere subito con la riapertura delle scuole. Perché la Tundo ha in capo anche il trasporto degli studenti disabili, oltre agli 800 utenti in totale che utilizzano il servizio per spostamenti ordinari. 

"Con il Comune il dialogo è stato avviato - spiega Stefano Rinaldi della Filt Cgil Roma est e Valle dell'Aniene - ma ancora aspettiamo il tavolo tecnico fissato prima delle vacanze con gli assessori Meleo e Baldassarre". Le titolari a Mobilità e Scuola, che nelle prossime ore si riuniranno per capire il da farsi. "Domani si terrà un confronto con la società anche per analizzare le criticità sollevate dai lavoratori - fanno sapere dal Campidoglio - e per conoscere le misure messe in campo per garantire la continuità del servizio, come previsto dal contratto".

A Torino, dove la Tundo gestisce un servizio simile e ai dipendenti non è stato corrisposto il salario per oltre un semestre, è subentrato il Comune per far fronte ai pagamenti, elargiti trattenendo in cassa l'equivalente dovuto alla ditta appaltatrice, come stabilito dall'articolo 30 del Codice degli Appalti. Ma a Roma l'ipotesi non sembra all'orizzonte. E potrebbe non essercene bisogno. In serata, alcuni lavoratori hanno fatto sapere di aver ricevuto i primi arretrati. Ma per i sindacati è presto per cantare vittoria.

"Niente di ufficiale - spiega Rinaldi - come sindacato non abbiamo avuto nessun tipo di comunicazione a riguardo, nè convocazione dai datori di lavoro". Quindi si va avanti con lo sciopero di lunedì. Un faccia a faccia tra le parti sociali resta comunque tra le richieste prioritarie. Dal momento che non è la prima volta che i lavoratori si trovano a reclamare i salari arrivando alla mobilitazione, con chiari danni ai cittadini più fragili, e al loro diritto a un servizio di mobilità pubblica. 

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