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Gli alunni disabili di Roma ancora senza scuola: un quarto dei pulmini Tundo è fuori uso

Su 136 linee circa 35 sono ancora ferme ai box. E se il Comune pagherà gli stipendi arretrati (da giugno) l’allarme degli operatori è per quelli correnti: “Lavoriamo per i nostri ragazzi, ma per noi autisti è l’inferno”

Gomme lisce, pneumatici che tardano ad essere sostituiti: così ancora oggi circa 35 pulmini della Tundo, quelli del servizio comunale per il trasporto degli alunni disabili, sono rimasti fermi ai box. Più di un quarto delle 136 linee su tutta Roma è fuori uso. A farne le spese i bambini con disabilità e le loro famiglie: circa un centinaio gli alunni che a causa del disservizio non sono potuti andare a scuola. 

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Trasporto disbili: un quarto dei pulmini è ancora fuori uso

Eppure dopo anni di disagi e le ultime settimane passata tra giri mancati, scolari lasciati in vana attesa alle fermate degli scuolabus e lavoratori con lo stipendio sempre in ritardo, la situazione sembrava volgere verso la normalità. Il servizio del trasporto degli alunni disabili di Roma, che in tutta la città coinvolge oltre 4mila bambini, sarebbe dovuto tornare a pieno regime già da lunedì scorso. Il Comune sarebbe intervenuto in surroga per il pagamento degli stipendi arretrati. 

I lavoratori Tundo attendono lo stipendio da giugno

Questione risolta a metà: una parte dei pulmini è ancora fuori uso; alcuni lavoratori, i 67 con contratto a tempo determinato, attendono ancora l’accredito della 14esima. Si perchè se chi ha il contratto a tempo indeterminato ha ricevuto il pagamento, per gli altri l’intoppo è che la mensilità aggiuntiva è nella busta paga di giugno “che - dice un lavoratore - non sappiamo quando arriverà”. 

Ad autisti ed operatori, da sei mesi senza stipendio, non resta che aspettare. Ancora una volta. “La priorità è quella di rimettere in piedi il servizio e fare in modo che funzioni a pieno regime. Questo - ha detto Alessandro Farina della Filt Cgil - avverrà sicuramente entro lunedì prossimo. E’ importante che nessuno dimentichi che si tratta di garantire il diritto allo studio di migliaia di bambini”. 

L'allarme del sindacato: "Comuna paga arretrati, ma società non gli stipendi correnti"

Oltre al fondamentale aspetto sociale, c’è anche quello lavorativo ed economico. Se parte dei lavoratori può contare almeno sulla quattordicesima arrivata sul conto in banca e tutti attendono il prossimo accredito fatto in surroga dal Comune, probabilmente già verso fine novembre o al più tardi entro il 15 dicembre, il sindacato lancia un nuovo allarme: “Il problema grosso è che la società Tundo, mentre il Comune sta cercando di riparare e recuperare il pregresso, non paga gli stipendi correnti. Dovrebbero arrivare il 20 novembre, ma ad oggi non c’è contezza di questo. Praticamente è una situazione a rincorrere”. 

L'inferno dei lavoratori Tundo: "Viviamo nell'incertezza"

Nel mezzo il dramma dei lavoratori, operatori e autisti che per spirito di servizio non si sono mai fermati nonostante le difficoltà. “Qui ancora non ci sono pulmini a pieno regime nè tantomeno i soldi che ci spettano. La cosa vergognosa è che i ‘nostri’ ragazzi disabili - racconta con grande coinvolgimento emotivo uno degli autisti della Tundo - sono ancora costretti a rimanere a casa”. I genitori ad adottare soluzioni alternative: caricare le carrozzine sulle loro auto o costringere i bambini con difficoltà motoria a fare lunghi tratti a piedi pur di non perdere le lezioni. “Se non ci passa la voglia di andare al lavoro è perchè lo dobbiamo a questi bambini, ma per noi lavoratori della Tundo è un inferno. Dobbiamo vivere e vorremmo farlo in modo dignitoso: nessuno campa d’aria”. 

Nuovo bando a fine anno

Intanto cresce l’attesa per la gara che dovrà riaffidare il servizio. Il Campidoglio sostituirà infatti la Tundo. Palazzo Senatorio ha inoltre garantito l’impegno “per accelerare i tempi relativi alla gara in corso (procedura che prevede la clausola sociale per i lavoratori) evitando così nuove proroghe”. La Giunta Raggi lo aveva prorogato fino a giugno. Ma i lavoratori temono: “Speriamo per i ragazzi e per noi che non ci siano altri intoppi perchè la partenza è stata falsa. Noi lavoratori - dice uno di quelli con contratto a tempo - viviamo da anni una situazione di incertezza, non sappiamo domani cosa succederà ma ci auguriamo che il servizio non collassi”. 

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