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Trasporto disabili, servizio nel caos e famiglie infuriate: "Ci lasciano a casa. Il Comune intervenga"

Tante le denunce di chi non riesce a usufruire del servizio ormai da giorni. Pd: "Diritti delle famiglie e dei lavoratori non possono essere negati"

Le macchine non bastano a coprire il servizio per tutti, così le famiglie con a carico disabili sono costrette a restare a casa. C'è chi deve recarsi a visite mediche e sedute di terapia, chi a lavoro, chi agli appuntamenti settimanali con le attività riabilitative. "Mia figlia deve andare a fare una visita venerdì, non so come fare" racconta Paola Fanzini, presidente dell'associazione La Lampada dei Desideri. Anche il signor Orazio P. si trova in condizioni simili e alla redazione di RomaToday denuncia: "Le famiglie vengono lasciate senza un servizio essenziale e i lavoratori della società non vengono pagati". Cosa sta succedendo con il trasporto disabili? 

L'appalto del Comune di Roma alla Tundo Spa, uno degli operatori che ha in carico non solo il servizio a chiamata per disabili sul territorio della Asl Roma 1 e in parte Roma 2 ma, sempre per le categorie fragili, anche il trasporto scolastico, sta dando problemi da settembre. Le vetture a disposizione non bastano e troppo spesso capita che al telefono le richieste delle famiglie non vengano accolte. Alcune auto non partono proprio perché restano senza carburante.

"Mi hanno detto di prenotare con due giorni di anticipo, ma com'è possibile?" racconta Sofia Donato, presidente della Consulta della disabilità nel municipio XI, che punta il dito anche contro l'Osservatorio permanente per la mobilità delle persone con disabilità, organismo di rappresentanza deputato a interloquire con le istituzioni, nato da una delibera di Assemblea capitolina del 2018. "Dovrebbe favorire la partecipazione e invece i cittadini utenti non arrivano all'Osservatorio e non vi arrivano neanche tutte le rappresentanze istituzionali territoriali dell'utenza, le consulte per la disabilità. Ancora il tema trasporti non è stato affrontato". 

Sui disservizi della Tundo sono intervenuti anche i sindacati, pronti a lanciare lo sciopero: "I lavoratori non vengono pagati da maggio". Già, alla base dei disagi ci sarebbero le mancate coperture dei costi del servizio, rimasto fermo per un giorno la settimana scorsa, poi ripartito ma, stando alle testimonianze delle famiglie, ancora a singhiozzo. Chi non riesce a richiedere il trasporto con Tundo può farlo con le altre tre cooperative taxi che hanno in affidamento il servizio seppur in proporzioni inferiori. La maggior parte di queste però non è fornita di macchine con pedana, e a farne le spese quindi sono i disabili motori che necessitano di muoversi in carrozzina. 

Da parte sua l'azienda ha replicato nei giorni scorsi negando responsabilità dirette sugli stipendi dei lavoratori ma non specificando niente sui disservizi: "Per quanto riguarda il servizio di trasporto utenti disabili Asl Roma 1, l'appalto veniva avviato ad agosto (con sole sei linee) e andava a regime il mese scorso. Pertanto non possono risultare buste paga relative al periodo precedente nè per l'uno nè per l'altro servizio". Gli utenti però continuano a lamentare problemi.

Abbiamo chiesto ulteriori spiegazioni alla Tundo spa, senza ottenere risposte. 

E ora anche dalle forze di opposizione in Campidoglio scatta la denuncia. "Il trasporto di Roma Capitale per le persone con disabilità è carente, mancano mezzi e percorsi accessibili" scrive in un tweet Giovanni Zannola, consigliere capitolino Pd. "I diritti delle famiglie e dei lavoratori non possono essere negati per questioni di carattere burocratico organizzativo". 

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