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Con la riapertura delle scuole servono nuovi bus: il Comune a caccia di mezzi per garantire il distanziamento

La Regione, in risposta alle richieste del Campidoglio, ha stanziato un milione di euro per il noleggio di ulteriori bus. Cgil: "Ancora nessuna riorganizzazione del servizio"

Un finanziamento di un milione di euro, 351mila al mese per tre mesi, da utilizzare per adeguare il servizio di trasporto pubblico del Comune di Roma. Su esplicita richiesta del Campidoglio, per la precisione dell'assessore alla Mobilità Pietro Calabrese, la Regione Lazio ha stanziato la somma con un provvedimento passato lunedì 31 agosto in giunta. L'obiettivo è intuibile: potenziare l'offerta in concomitanza con la riapertura delle scuole e anche in previsione di chi, magari non più in smart working, tornerà sui luoghi di lavoro dopo l'estate. 

Con la nuova liquidità a disposizione il Comune punta a noleggiare da privati nuovi mezzi, con un iter semplificato e quindi rapido per la selezione dell'operatore. Un po' come già fatto con le linee S, i 70 bus affittati a maggio e operativi sulle direttive delle metropolitane, a rinforzo delle stesse. In realtà, come testimoniato anche dalle nostre telecamere, sono spesso rimasti vuoti a fronte invece di assembramenti più volte registrati in metro. "Ci viaggiano cinque persone su quei bus, li usano in pochi" commenta il segretario della Filt Cgil Roma e Lazio Daniele Fuligni. "Il servizio va riorganizzato coprendo zone e tratte dove vi è più necessità"

E proprio dal sindacato si è sottolineato nelle ultime ore la necessità urgente di una riorganizzazione del trasporto pubblico locale in vista della ripartenza della scuola. "Da mesi ripetiamo come nella Capitale, con la riaperture delle scuole e le inevitabili limitazioni al riempimento dei mezzi di trasporto, aumenteranno i disagi e i rischi di assembramenti di studenti e cittadini" fanno presente Cgil e Filt Cgil di Roma e del Lazio. Numeri alla mano, secondo i rappresentanti sindacali, di nuovi bus in strada per offrire un servizio efficiente, calcolando che la Conferenza Stato-Regioni ha stabilito un riempimento all'80% della capacità delle vetture, ne servirebbero 500, oltre a quelli già previsti. 

"Gli autobus circolanti nel settembre del 2019 erano 1450" spiega la Cgil. "Dopo esattamente un anno, se gli impegni dell'amministrazione comunale saranno mantenuti, saranno 1550, il tutto a fronte di una diminuzione del 15% dei chilometri percorsi rispetto a quanto previsto dal contratto di servizio con il Comune nel 2019 (85 milioni a fronte dei 101 milioni previsti) e del 20% nella capacità di riempimento dei mezzi imposto dall'emergenza Covid-19. Per permettere ad Atac di percorrere tutti i chilometri previsti dal contratto di servizio e fornire un servizio adeguato alla cittadinanza mancano all'appello 500 autobus, oltre a quelli già previsti, e occorrerebbe una riorganizzazione complessiva del servizio". 

E non c'è solo la questione dell'aumento dei mezzi circolanti. "Sarà comunque difficile se non impossibile mantenere il distanziamento" commenta ancora Fuligni. Già, per i mezzi romani significa circa mille persone su un treno della metro, un centinaio sui bus "serpentoni", quelli Atac lunghi 18 metri, un'ottantina (a seconda del modello) per quelli di 12 metri. E ancora da risolvere restano l'apertura e la chiusura delle uscite nelle stazioni delle metropolitane. "Se aumenta la capienza e il numero di passeggeri ammessi sui mezzi, allora tocca riaprirle tutte, per ragioni di sicurezza. Al momento molte sono state chiuse per riorganizzare il deflusso". 
 

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