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Delibera-bavaglio, tutti contro il M5s. E i grillini a Monteverde dicono no all'articolo anti cronisti

Ecco il nuovo regolamento sull'accesso agli atti della pa. Divisioni anche dentro il Movimento

A sollevare il polverone è stato l'articolo 39, comma 2. La Federazione Nazionale della Stampa ha chiesto di stralciarlo. E l'assessore Flavia Marzano è costretta a trattare. Sulla proposta di delibera per la modifica del regolamento per l'accesso agli atti della pubblica amministrazione va avanti la polemica da giorni. Con i grillini - gli stessi che della trasparenza hanno fatto una bandiera - tacciati di voler mettere il bavaglio ai giornalisti. Riassumiamo l'accaduto. 

Nei giorni scorsi, come riportato dal quotidiano La Repubblica, la giunta Raggi ha inviato ai municipi per il parere di rito il nuovo regolamento che disciplina la possibilità di disporre di provvedimenti e documenti della pa. Due i nuovi articoli inseriti, il 39 e il 40. Il primo interessa direttamente i cronisti, e il suo secondo comma recita così: "I dirigenti chiamati all'attuazione delle diverse forme di accesso tengano in considerazione il rilievo pubblico, il potenziale uso strumentale e il danno all'immagine che le risposte dell'amministrazione possono generare attraverso la loro pubblicazione sui social network, sui blog o sulle piattaforme web realizzate per la promozione la difesa del diritto di accesso all'informazione"

Di fatto una discrezionalità attribuita ai dirigenti che da più parte viene letta come chiara limitazione dei diritti di chi l'informazione la fa e di chi la utilizza, cronisti e cittadini. A tuonare contro il provvedimento anche la Federazione Nazionale della Stampa. "Verità, trasparenza e pubblicità degli atti sono i pilastri della buona amministrazione - hanno dichiarato il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti - il Movimento 5 Stelle si fa paladino di questi principi, ma soltanto quando ad amministrare sono gli altri. Per i propri amministratori deve invece valere la regola opposta: quella dell'opacità e dell'insabbiamento degli atti".

Alle polemiche sollevate Flavia Marzano, assessore alla Roma Semplice fautrice del provvedimento, ha prima risposto: "Il presunto bavaglio all'informazione è una fake news. La disposizione della proposta di regolamento rappresenta la trasposizione pressoché integrale di quanto riportato nella recente circolare della ministra Madia e la cui finalità è responsabilizzare il personale capitolino rispetto alle richieste di accesso che provengano da organi di stampa". Poi in un secondo momento ha ammorbidito le sue posizioni chiedendo un incontro proprio alla Fnsi, con disponibilità a rivedere l'articolo incriminato, il 39. Un passo indietro ma con la trattativa ancora in corso. 

L'incontro con il sindacato

Ieri il confronto in Campidoglio, con il sindacato che ha tenuto il punto - "ai giornalisti va riconosciuto un accesso semplificato e immediato agli atti pubblici" - su quel secondo comma che "potrebbe configurare i presupposti per il rifiuto degli atti o per eventuali ingerenze nel lavoro dei cronisti, ai quali spetta l'esclusiva valutazione degli atti e del rilievo da dare alle eventuali notizie in essi contenute". Preso atto dei chiarimenti e della volontà espressa dall'assessora Marzano di fare un passo indietro, il sindacato ha ribadito comunque le perplessità: "Auspichiamo che il confronto con l'amministrazione comunale prosegua, riservandoci di valutare il testo definitivo del regolamento e le eventuali circolari esplicative"

Il "bavaglio" ai consiglieri

Altro articolo che per molti limita non soltanto la libertà di stampa ma anche e soprattutto l'attività dei consiglieri dell'aula Giulio Cesare è il 40, specialmente al comma 6 con cui si estendono agli amministratori le tipologie di atti il cui diritto di accesso è negato, per ragioni ad esempio di ordine pubblico o di diritto alla privacy di terzi. A chiedere di abrogare questo articolo insieme al 39 relativo all'accesso ai giornalisti è il municipio XII, a guida grillina. 

Il no del municipio grillino 

La bozza del regolamento sta infatti girando per i municipi. E il primo a votarla, il parlamentino di Monteverde, ha espresso contrarietà ai due articoli contestati, il 39 e il 40, votando favorevolmente a due emendamenti che ne chiedono l'abrogazione. La spaccatura dunque è anche dentro il Movimento. "Grazie alla nostra battaglia il consiglio municipale ha espresso gravi osservazioni sul regolamento per l’accesso agli atti sul quale il Campidoglio ha chiesto il parere ai municipi, in quanto il MS5 si è convinto che il regolamento contiene delle norme bavaglio contro i cittadini ed i consiglieri". E' quanto dichiarano i consiglieri municipali di Fratelli d'Italia Marco Giudici e Giovanni Picone. 

"Il provvedimento voluto dai grillini, infatti, si scaglia e nega i principi di trasparenza che ispirano la nostra amministrazione da oltre un quarto di secolo. L’assemblea capitolina ed il sindaco non potranno non tener conto di questa posizione politica della propria maggioranza in municipio XII, che irrompe come un fulmine a ciel sereno tra le bugie dell’amministrazione Raggi. Si tratta dell'ennesimo capitolo di una lotta intestina che ha già fatto cadere un municipio, tanti assessori e qualche dirigente".

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