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Tossicodipendenze, Droghei: "Comune non discrimini comunità"

"La Comunità di riabilitazione residenziale di Città della Pieve si trova a essere oggetto di piccole e grandi vessazioni”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

“E’ ormai sempre più frequente che l’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Roma metta in difficoltà le comunità di recupero per tossicodipendenti contestando cavilli burocratici che ostacolano il lavoro degli operatori, non tengono nella dovuta considerazione la delicatezza di alcune situazioni e mettono a rischio la qualità del servizio.

L’ultimo caso riguarda la Comunità di riabilitazione residenziale di Città della Pieve, che si trova a essere oggetto di piccole e grandi vessazioni”.

Lo afferma in un comunicato Emanuela Droghei, responsabile per le Politiche sociali del Pd Roma.

“Quella di Città della Pieve è una realtà importante per il territorio di Roma, che nel tempo ha saputo conquistarsi una credibilità e un ruolo importante nella lotta alle tossicodipendenze.

Trovo fuori luogo - continua Droghei - che la comunità, a fronte del servizio fondamentale che offre, debba oggi confrontarsi con sempre più frequenti ritardi nei pagamenti dal Comune, e con la contestazione di anche minime anomalie rispetto ai protocolli stabiliti con il Campidoglio, come il protrarsi dei soggiorni dei residenti per esigenze terapeutiche.

Mi auguro - conclude - che l’assessore De Palo voglia considerare la situazione con un po’ più di sensibilità istituzionale, riconoscendo nei fatti che gli assistiti dalle comunità abbiano bisogno di percorsi personalizzati che li conducano fuori dalla dipendenza, e non di barriere di burocrazia che rischiano di mandare a monte per qualche giorno il lavoro di mesi di assistenza attenta e personalizzata”.

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