rotate-mobile
Natura

Rifiuti nella spiaggia del monumento naturale: servono volontari

L’appuntamento per preservare l’arenile e la palude di Torre Flavia: “Poster in omaggio a chi partecipa alla giornata di pulizia”

La spiaggia di Torre Flavia va tirata a lucido. Perché le conseguenze dei rifiuti che vi si accumulano, vengono scontate anche dalla retrostante palude: uno scrigno di biodiversità, paradiso per gli appassionati del birdwatching. Un monumento naturale, gestito dalla città metropolitana, che va protetto e valorizzato.

Il periodo più critico dell'anno

Per ripulire l’arenile, domenica 15 gennaio è stata lanciata un “plastic blitz”. “Sulla spiaggia, in questo periodo dell’anno, si concentra la massima quantità di rifiuti. Non è infatti l’estate la stagione più critica, perché ormai gli scarti prodotti da chi vi organizza dei pic nic si sono notevolmente ridotti rispetto al passato. Quello che invece resta difficile da gestire è il materiale che, sulla spiaggia, viene depositato dalle mareggiate invernali” ha spiegato Corrado Battisti che, per la Città Metropolitana, gestisce la palude di Torre Flavia, un monumento naturale.

I rifiuti restituiti dal mare

La palude, un’area protetta che si estende per circa 50 ettari tra Ladispoli e Cerveteri, è compresa in uno spazio che a nord ed a sud vanta due fiumi: lo Zambro ed il Vaccino. Come altri corsi d’acqua, tra cui il Tevere e l’Aniene, nel loro percorso intercettano i rifiuti e li trasportano nelle acque aperte. Il mare, poi, restituisce questi scarti che si accumulano sulla fascia costiera. Un fenomeno che viene scontato, evidentemente, anche dalla sottile lingua di spiaggia che separa la palude, appunto, dal mare. 

L'impatto dei rifiuti sul monumento naturale

“Noi periodicamente lanciamo queste pulizie, ed abbiamo anche un decalogo su come vanno effettuate perché vanno eseguite con cognizione di causa, ad esempio evitando di salire sulle dune” ha spiegato Corrado Battisti “ma è particolarmente importante che vi sia un’affluenza numerosa, perché in base al numero dei volontari riusciamo ad organizzare queste pulizie, intervenendo anche sulle microplastiche e sui rifiuti più leggeri”. Sono meno visibili ma, paradossalmente, rappresentano le maggiori minacce per il delicato ecosistema di Torre Flavia. “Le microplastiche ed in particolare il polistirolo vengono trasportati dal vento nella palude. Il polistirolo poi è particolarmente insidioso perché, anche se sulla spiaggia praticamente non si vede, raggiunge velocemente la palude e lì si squaglia, diventando un importante inquinante”. Per questo va intercettato subito.

Uccelli impigliati nelle reti

Ma non c’è solo quel detrito a creare problemi alla biodiversità di Torre Flavia. “Ci capita di trovare organismi viventi dentro le plastiche ed anche uccelli che restano impigliati nelle reti o nelle plastiche rimaste in spiaggia” fanno sapere dalla riserva. Ed è un fenomeno da non sottovalutare perché la palude, con i suoi acquitrini, è un raro “relitto”, vale a dire il testimone d’un habitat che nella costiera laziale è praticamente scomparso. E che per questo accoglie una ricca avifauna, attratta dalle dune sabbiose e dai laghi, com’è il caso del trampoliere d'Italia, del mignattaio o del fratino. 

Anche per questo, il contributo dei volontari, è particolarmente apprezzato. “L’appuntamento di domenica 15 gennaio è per le 9-9.30. Si può accedere dall’ingresso del monumento naturale, a Ladispoli, o dallo stabilimento la Torretta da Cerveteri. A chi viene – ha promesso Corrado Battisti – daremo in omaggio un poster delle conchiglie spiaggiate a Torre Flavia”.

La spiaggia di Torre Flavia: foto di C. Battisti

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rifiuti nella spiaggia del monumento naturale: servono volontari

RomaToday è in caricamento