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Sabato, 20 Aprile 2024
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A Tor Bella Monaca l'appartamento sgomberato del boss è stato assegnato

Da settembre ad oggi gli appartamenti sgomberati erano rimasti vuoti. L'amministrazione comunale, dopo le denunce fatte, ha trovato una famiglia a cui assegnare l'appartamento sgomberato e liberato dai Moccia

Dopo le denunce dei residenti e l'articolo di RomaToday del 4 febbraio l'appartamento nel quale fino a settembre vivevano, seppur morosi, i membri della famiglia Moccia, è stato assegnato. A confermalo, fonti dell'assessorato alle politiche abitative del comune di Roma coordinato da Tobia Zevi. L'assegnazione è stata fatta per "cambio alloggio", ad una famiglia che ora potrà vivere nella casa che ha cinque stanze all'interno 70, del 13esimo piano della 'torre della Legalità' di via Santa Rita da Cascia.

La casa dei Moccia 

L'appartamento era uno di quelli liberati lo scorso settembre in una maxi operazione che ha visto protagonisti, tra gli altri, i carabinieri e la prefettura. Tra i soggetti colpiti dall'operazione di quel giorno, infatti, anche alcuni esponenti della famiglia Moccia.

Giuseppe Moccia, la madre e la compagna, che abitavano lì ma erano morosi. Non solo. In casa, infatti nascondevano 29465 euro. Moccia, coinvolto in passato in diverse indagini per droga, è cognato di Vincenzo Nastasi detto 'O Principe'. Negli ultimi anni il suo nome è comparso più volte sulle cronache.

Era rimasto ferito lo scorso 30 marzo 2021 in un agguato in via dell'Archeologia quando da uno scooter, un uomo gli sparò 4 colpi di pistola. Pochi giorni dopo la sua scarcerazione e fu protagonista dell'aggressione a Tiziana Ronzio, l'operatrice sanitaria, fondatrice dell'associazione 'Tor più Bella'. Ed è proprio da lei che era arrivato l'ultimo grido dal quartiere: "Quelle case libere da mesi, nessuno le vuole".

"Un cambiamento è possibile"

Dopo le sue denunce e il nostro articolo, ecco la buona notizia. Tiziana Ronzio, sotto scorta proprio per le minacce e l'aggressione subita dai Moccia, si è detta soddisfatta: "Questa notizia mi rende felice. Dove si pensava che esisteva solo illegalità e malaffare, oggi invece viene dato un segnale di speranza. Riprendere il possesso di un appartamento che sembrava impossibile assegnare facendolo tornare alla legalità è un segnale importante. Lì viveva una famiglia che ha spadroneggiato in quel palazzo e nel quartiere, la famiglia che verrà spero che si renda presto conto che a Tor Bella Monaca si può vivere serenamente. Qui non è tutto pericoloso e brutto. Spero davvero che si sentano tranquilli e sereni, anche con il supporto di chi, come noi, porta avanti i valori della legalità". 

"Questa assegnazione dimostra come un cambiamento è possibile. - ha aggiunto la fondatrice di 'Tor più Bella' - Se negli anni è stato permesso tutto questo è perché forse mancava qualcosa. Se adesso la macchina sta funzionando vuol dire che la combinazione di persone che sono al volante della macchina burocratica o operativa lavora bene. Il merito lo do in primis al prefetto Matteo Piantedosi, che si è preso carico di tutto. Ma anche alla regione che si è mossa per lo sgombero dell'appartamento e al comune. Sono sempre più grata anche ai carabinieri che mi tutelano sempre e credo che questa assegnazione apra un altra ferita per i Moccia".

"La politica dovrà dare il giusto supporto"

Nella Converti, consigliera del Pd in Campidoglio e presidente della commissione politiche sociali, ha seguito da vicino la vicenda e aggiunge: "Finalmente un primo passo è stato fatto. Sono contenta che una famiglia abbia scelto Tor Bella Monaca. Orgogliosa che quella scelta, per certi versi, rappresenti anche un segnale sociale importante, sia per le famiglie oneste che vivono nella 'torre della legalità', sia per chi guarda quel territorio con paura. Solo uniti si può contrastare la criminalità a organizzata".

"Non bisogna voltarsi dall'altra parte. Ora la politica dovrà dare il giusto supporto a questa famiglia che ha scelto la casa che una volta era di un esponente del clan Moccia e lavorare affinché anche gli altri appartamenti liberati siano assegnati nel più breve tempo possibile vista anche l’emergenza abitativa che la città vive da tempo. Riprendersi il quartiere dalle mafie, farlo nella legalità e farlo tutelando i più fragili, è possibile", ha concluso Converti. 

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