rotate-mobile
Politica Fidene / Via Salaria, 981

Tmb Salario, tre ipotesi di riconversione in due mesi. Il futuro fa paura: "Qui mai più rifiuti"

A due mesi dal rogo che ha distrutto il sito di Ama tornano in piazza comitati e municipio III: "Da Comune e Regione ci aspettiamo atti ufficiali per dismissione definitiva"

"Mai più rifiuti in via Salaria 981". Sono tornati a manifestare i comitati che da anni si battono per la chiusura del TMB Salario, l'impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti andato a fuoco lo scorso 11 dicembre e dato per non più utilizzabile.

TMB Salario: otto anni di miasmi

Cartelli, fischietti, striscioni, qualcuno indossa la maschera antigas per ricordare gli oltre sette anni passati respirando i miasmi provenienti dallo stabilimento di Ama: un fetore continuo e incessante che dal 2011 ha condizionato la vita di un intero quadrante costringendolo a finestre chiuse e nasi turati tutto l'anno.

Infernali le estati per i quartieri che si affacciano direttamente sulla Salaria o che sorgono a poca distanza: "puzza" e malesseri fisici denunciati da Piazza dei Vicazionisti a via Cortona, fino a Saxa Rubra e Piazza Vescovio. 

Così nell'area di via Salaria 981, con case, scuole e uffici a poca distanza, i residenti chiedono che non entrino più materiali post consumo. 

TMB Salario e l'inerzia a cinque stelle: da "fiore all'occhiello" a disastro annunciato

Le richieste a Comune e Regione

Una delibera di Giunta per sancirne la definitiva chiusura quanto domandato al Comune, il ritiro dell'AIA (l'Autorizzazione Integrata Ambientale) l'istanza per la Regione Lazio affinchè in via Salaria 981 non possano più essere trattati rifiuti

Per placare proteste e timori di Villa Spada, Fidene e dintorni non bastano annunci, progetti confusi e variabili (tre le idee annunciate da dicembre ad oggi da Campidoglio ed Ama) o buone intenzioni verbali: i cittadini, supportati dal Municipio III, chiedono "atti ufficiali" oltre all'immediata bonifica dell'intero sito e la sua futura destinazione "compatibile con l'abitato", con tanto di parco. 

Per il TMB Salario tre ipotesi di riconversione in due mesi

Uffici e isola ecologica "minima" quanto proposero i residenti nel 2016 per la riconversione del TMB Salario. Un'area in cui il Campidoglio, dopo l'incendio, ha prima annunciato di voler mettere un centro di riciclo creativo "dove artigiani potranno lavorare nei laboratori per ridare una nuova vita a vecchi oggetti"; poi, ad un mese esatto dal rogo, la proposta di trasformare quel polo, come immaginato già in una tesi del 2006 di un dipendente di Ama, nel centro direzionale della municipalizzata.

A spaventare i residenti sono però le linee guida del piano industriale di Ama che prevedono di "convertire gli attuali impianti di trattamento del flusso di rifiuto indifferenziato (TMB) in impianti di recupero di materiali (Fabbrica dei materiali), evolvendo da una logica di 'smaltimento' ad una logica di 'valorizzazione delle risorse'." - si legge nel capitolo dedicato alle azioni strategiche sul parco impiantistico. 

"Le linee guida del nuovo Piano industriale di Ama non prevedono una 'fabbrica dei materiali' nel sito aziendale del Salario" - si era affrettata a far sapere l'azienda sottolineando come "l'ubicazione dell'intero asset impiantistico prefigurato dal Cda aziendale sarà  definita d'intesa con le istituzioni competenti e con il coinvolgimento dei territori". Ma l'ipotesi fabbrica di materiali, per chi per otto anni ha visto il flusso dei rifiuti sotto le proprie finestre, fa comunque paura. 

Il Municipio III alla protesta: "Luogo non idoneo a rifiuti"

"Cosa c'è di più drammatico di essere nella condizione di non poter respirare, di restare chiusi in casa e sentire chi ti rappresenta, e che quindi ti dovrebbe difendere, fare dichiarazioni negazioniste sui miasmi. E' la fine della responsabilità della politica. Siamo qui per chiedere alla Sindaca Raggi di fare un atto di Giunta per chiedere ad Ama, di cui lei è proprietaria pro tempore, di decretare la definitiva chiusura dell'impianto. Chiediamo di conseguenza alla Regione Lazio di revocare l'autorizzazione all'impianto per aprire insieme una fase nuova per quest'area, quella della bonifica di questo sito e della sua riqualificazione" - ha detto il minisindaco del Municipio III, Giovanni Caudo, intervenendo alla mobilitazione promossa dall'Osservatorio permanente sul TMB Salario. 

 "Questo è un luogo non idoneo per fare quello che faceva perchè mette a rischio non solo gli abitanti e i bambini che sono a 50 metri, ma tutta la Capitale che nel giorno dell'incendio si è respirata fumo e miasmi".
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tmb Salario, tre ipotesi di riconversione in due mesi. Il futuro fa paura: "Qui mai più rifiuti"

RomaToday è in caricamento