Tmb di Guidonia, c'è il via libera della Regione: ora l'impianto di Cerroni può entrare in esercizio
È arrivata la determina dirigenziale che ufficializza la possibilità per il Tmb di aprire a stretto giro. Potrebbe servire a Roma per il suo ciclo rifiuti
C'è il via libera ufficiale all'entrata in esercizio. Il Tmb di Guidonia potenzialmente può aprire e cominciare a trattare immondizia venendo incontro, per esempio, alle esigenze di Roma e del suo ciclo rifiuti. Parliamo di uno degli impianti di trattamento meccanico biologico di proprietà del "patron" Manlio Cerroni, assolto lo scorso giugno dalle accuse di aver violato il vincolo paesaggistico del Parco archeologico dell’Inviolata, al centro del quale si trova il Tmb.
Da qui il dissequestro dell'impianto, una prima proroga da parte della Regione dell'Aia (Autorizzazione integrata ambientale) con un quantitativo di immondizia trasferibile aumentato da 90mila a 190mila tonnellate l'anno, e ora l'ok finale. Mancavano solo alcuni documenti richiesti alla società, dalla relazione tecnica del collaudatore a quella idrogeologica dei pozzi di monitoraggio.
Un impianto per Roma
Insomma, l'impianto sarebbe in regola sul piano autorizzativo. E ora, davvero, potrebbe aprire. Specie nell'ottica di aiutare Roma a chiudere il suo ciclo rifiuti. Ricordiamo che la Capitale è orfana di uno dei due Tmb di Ama (quello di via Salaria, chiuso dall'incendio del dicembre 2018), mentre l'altro gemello di Rocca Cencia funziona ma è sotto sequestro, gestito da un commissario, e il Campidoglio comunque vuole chiuderlo e riconvertirlo in impianto per il multimateriale. Un quadro impiantistico da tempo instabile che getta la città in continue crisi sul fronte della raccolta. Da qui la necessità più volte e da più parti evidenziata di appoggiarsi ad altri impianti, privilegiando i più vicini alla città nel rispetto del principio di necessaria autosufficienza territoriale ribadito nell'ultimo Piano regionale.
Detto altrimenti, Roma potrebbe dover usufruire dell'impianto di Guidonia. Passaggio che viene specificato nella stessa determina autorizzativa. "L'impianto risulta fondamentale (anche a seguito degli incendi avvenuti negli impianti di Albano Laziale e di Roma, via Salaria) per la chiusura del ciclo integrato di rifiuti urbani all'interno dell'ATO Roma, riportato sia nel precedente piano dei rifiuti che nell'aggiornamento del piano regionale 2019-2025" si legge nell'atto che RomaToday ha potuto visionare.
La protesta sul territorio
Una notizia che fa tremare il territorio, da sempre sul piede di guerra contro l'apertura dell'impianto, mettendo in allerta prima di tutti il sindaco. "La nostra Amministrazione è da sempre contraria all’apertura dell’impianto e sta valutando le opportune azioni legali per impedire ciò che reputiamo dannoso per la salute dei nostri concittadini - ha dichiarato il sindaco di Guidonia Montecelio Michel Barbet - come avvenuto in altre occasioni la battaglia per la difesa dell'ambiente è prioritaria e metteremo in campo tutti gli strumenti possibili per perseguire questo obiettivo".
E in allarme ci sono anche i cittadini. "Siamo d'accordo che il ciclo dei rifiuti dev'essere chiuso, ma non possiamo tollerare che a pagarne le consegue sia ancora una volta il nostro territorio. Tra Guidonia e i municipi V e VI, divisi dalla Tiburtina, sono concentrati siti industriali, discariche abusive, un'altra discarica e il Tmb di Rocca Cencia" tuona David Nicodemi del comitato No Tmb Guidonia. "Zona in cui è alta l’incidenza di malattie oncologiche, dove ho perso mia sorella per un tumore al cervello, mia madre per leucemia e 6 cani per carcinoma polmonare. Un caso? Non ci crede nessuno. La determina prende atto dell'Aia rinnovata nel 2020, per cui sarebbe stato confermato che il Tmb di Guidonia smaltirà 190mila tonnellate di rifiuti annue, ovvero l'immondizia prodotta da circa tre municipi romani. Un'enormità. E questo, lo si legge nel provvedimento, per l’emergenza creata dall’immobilismo di Roma Capitale. Noi stiamo studiando ogni azione da legare da porre in essere per bloccare quella situazione, che va decontestualizzata".