Il Campidoglio si compatta per un’intitolazione a Tina Anselmi: la prima donna ministro
Partigiana e poi sindacalista Anselmi nel 1976 è stata ministro del lavoro
Tutti d’accordo. La decisione di intitolare un parco o una piazza alla persona di Tina Anselmi, non ha incontrato alcun veto in Campidoglio.
Prima di quattro figli, Anselmi erano originaria di Castelfranco Veneto anche se l’infanzia e l’adolescenza l’ha trascorsa, con la famiglia, in Piemonte. Costretta ad assistere all’esecuzione d’una trentina di prigionieri, catturati nel 1944 dalle truppe nazifasciste, decise di abbracciare i valori della Resistenza, che servì facendo la staffetta partigiana con il nome in codice “Gabriella”.
Iscrittasi già nel 44 alla neonata Democrazia Cristiana, è stata attiva nel sindacato (prima CGIL e poi dopo la sua fondazione nella CISL). Ma, soprattutto, Tina Anselmi è stata la prima donna della Repubblica italiana ad essere nominata ministro. Considerata una delle fondatrici della Repubblica, è stata a più riprese candidata anche come Capo di Stato.
“Oggi è una giornata importante – ha dichiarato la consigliera democratica Antonella Melito, prima firmataria della mozione dedicata ad Anselmi – Roma vuole rinnovare la memoria di una grande donna e di una grande italiana. Tina Anselmi, appena diciassettenne, fu obbligata ad assistere con i suoi compagni d'aula all'impiccagione di decine di giovani partigiani da parte dei nazifascisti. Di quell'evento disse: 'Capii allora che per cambiare il mondo bisogna esserci'. Da quell'impegno politico e sociale nacque l'adesione ai valori della Resistenza che la portarono a diventare staffetta partigiana, fino a ricoprire, prima donna, il ruolo di ministro del Lavoro nel 1976”.
Nel riconoscere il valore di “Una vita spesa per i diritti e la libertà delle donne e per i valori democratici” maggioranza ed opposizione, in maniera unanime, hanno deciso di approvare l’intenzione d’intitolare un luogo della città,una piazza, una strada o un’area verde, alla memoria di Anselmi.