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Tevere, non c’è solo il flop di Tiberis: i progetti di rilancio del fiume tra propaganda e realtà

Le promesse e le aspettative create di rilancio del Tevere alla prova dei fatti

Anche quest’anno Tiberis aprirà in ritardo rispetto alle previsioni del Campidoglio. Ed anche questa volta, al bando per assicurare il servizio di ristorazione, non ha aderito nessuno. Dopo tre edizioni, si poteva fare meglio? La domanda è retorica.

Le aspettative create con Tiberis

Durante i cinque anni di amministrazione pentastellata la Sindaca ha più volte mostrato l'intenzione di rilanciare il Tevere.Tiberis, la spiaggia allestita sistematicamente in ritardo sotto ponte Marconi, rappresenta il caso più eclatante. Tra l’altro nel 2017 era stata annunciata da Raggi “con campi sportivi, aree gioco per i bimbi ed altre dedicate agli animali”. Ma a parte i rettangoli per il beach volley, per bambini e quadrupedi non è poi stato previsto praticamente nulla. Dettagli, verrebbe da dire.

Ma quello messo in campo con Tiberis non è l’unico esempio di come il Campidoglio, al netto dei tanti annunci, abbia provato in modo del tutto fallimentare a valorizzare il biondo fiume. Il campionario è vasto e se da una parte evedenzia quantomeno la volontà di fare qualcosa di costruttivo, dall’altro dimostra che, alla prova dei fatti, i risultati sono stati tutt'altro che brillanti. 

L'enfasi sulla ciclabile del Tevere

Tra le iniziative annunciate con grande enfasi, nelle ultime settimane, si era imposta all’attenzione quella della ciclabile sul Lungotevere. A chi aveva obiettato che il bitume sotto i “muraglioni” rappresentavano un pugno allo stomaco, il Campidoglio aveva replicato che sono state effettuate “delle prove sull’asfalto” con ben “otto tipi di finitura prima della scelta finale”. Insomma non è stato affidato nulla al caso, anche perchè “tutto questo ha avuto i primi ok delle Sovrintendenze” si era premurata di far sapere l'assessora Meleo. Tutto sotto controllo quindi? Non proprio, visto che proprio dalla Sovrintendenza è arrivato il successivo stop perchè, in un’area sottoposta a vincoli e tutele, bisogna chiederle almeno il nulla osta. E non è stato fatto, nonostante le vibranti proteste del Campidoglio, con tanto di consigliere comunale fotografato in catene. Il risultato? La ciclabile, che sicuramente andava manutenuta, è rimasta un cantiere. La riqualificazione attesa, anche in questo caso, è stata rimandata.

L'enfasi degli annunci alla prova dei fatti

Il bando andato deserto per Tiberis e la ciclabile sul Lungotevere, sono solo i casi più recenti della distanza che, si è andata a creare, tra la propaganda pentastellata e la realtà. Si potrebbero citare altre esempi, come la tardiva rimozione degli allestimenti sistemati sulle banchine per Piazza Tevere, manifestazione annunciata con la solita enfasi. Sono rimasti sul posto ben oltre la fine dell'appuntamento estivo, con il rischio d’essere trascinati in acqua della piena del fiume. Ma si potrebbe citare anche l'enfasi con cui è stata annunciata la costituzione del gruppo “Tiber”, il reparto della Polizia Locale di Roma Capitale dedicato al pattugliamento del Tevere. “Sono stati addestrati per garantire ai cittadini  sicurezza e legalità sulle sponde del fiume. Un compito importante, a supporto delle altre forze di polizia, per evitare situazioni di degrado e intervenire in caso di reati o di emergenze” aveva spiegato la Sindaca.

Il degrado delle sponde

Eppure le situazioni di degrado, con baraccopoli e discariche di rifiuti anche a pochi metri da Tiberis, non sono mancate. Nella propaganda pentastellata “La presenza di un nuovo reparto” avrebbe dovuto rappresentare, aveva spiegato Raggi, “un altro tassello nel nostro progetto di riqualificazione di aree per troppo tempo dimenticate”. Su questo però bisogna dare ragione alla Sindaca, perchè è vero che, al netto di sporadiche iniziative, le sponde del Tevere sono rimaste per tanto tempo dimenticate. Negli ultimi 5 anni, però, il cambio di passo è stato modesto. Sicuramente inferiore alle aspettative generate dalla propaganda pentastellata. C'è poi da valutare gli effetti dell'ennesimo annuncio, quello relativo ai 300 milioni chiesti per garantire la navigabilità del Tevere. Anche in questo caso  si è creata molta attesa. Ma tanta aspettativa è ben riposta? Sarà il tempo a stabilirlo.
 

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