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Politica Marconi / Lungotevere Vittorio Gassman

Il Tevere "ci serve" e la giunta Gualtieri vuole restituirlo ai cittadini. Ecco il piano

Via libera della giunta ad un piano che valorizzi la funzione strategica del fiume

Investire per il rilancio del Tevere. Non è solo una richiesta che arriva dalla pletora di associazioni e comitati impegnati nella promozione del fiume. E’ anche un preciso obiettivo, presente nel Piano regolatore generale. Un compito al quale, l’amministrazione Gualtieri, ha deciso di non sottrarsi.

Una frattura da ricomporre

La giunta capitolina ha appena licenziato un provvedimento che mira a restituire al Tevere l’importanza, sul piano ecologico ed infrastrutturale, che prima i muraglioni sabaudi e poi l’urbanizzazione novecentesca, gli hanno sottratto. In entrambe i casi si è consumata una cesura tra la città che si è sviluppata sopra, ed il fiume che è rimasto quasi emarginato al di sotto. Un rapporto da ricostruire, attraverso un piano strategico e operativo. 

Il piano strategico ed operativo

Il piano, di cui si fa menzione in una memoria di giunta firmata dagli assessori Maurizio Veloccia e Sabrina Alfonsi, punta a redarre uno strumento che sappia coordinare le progettualità in corso. Al fine di comporre “una carta degli obiettivi e delle azioni progettuali che sia univoca”. “Attraverso questo piano, e grazie al lavoro congiunto che stiamo portando avanti con la regione Lazio e ai finanziamenti per il Giubileo, che individuano proprio nel Tevere uno degli assi principali, vogliamo restituire alla fruizione pubblica ampie aree a ridosso del fiume” ha premesso l’assessore all’urbanistica Maurizio Veloccia. 

Le azioni da coordinare

A livello fattuale, le azioni da mettere in campo sono tante. E riguardano “la sistemazione delle banchine, la riqualificazione degli argini, la sistemazione dei muraglioni, la rifunzionalizzazione dei percorsi ciclabili, le trasversali dal Gianicolo e dall’Aventino, i parchi di affaccio di Marconi, San Paolo, del Foro Italico, della confluenza sull’Aniene” ha elencato l’assessore. Mettendole a sistema, il Tevere potrà tornare ad essere “per tutti i quartieri che vi si affacciano una straordinaria fonte di riqualificazione e valorizzazione, garantendo i servizi ecosistemici che negli anni abbiamo sottovalutato” ha sottolineato Veloccia.

Il parco per rilanciare l'infrastruttura fluviale

Un gap da recuperare

Le iniziative messe in campo per la salvaguardia e la valorizzazione del fiume, per ora, sono state attivate in assenza di una cornice complessiva. Ma sono degli indicatori di un’attenzione che, pezzi delle istituzioni e della società civile, ritengono si debba riconoscere al principale corso d’acqua della regione. Corso d’acqua su cui, peraltro, la regione Lazio ha promosso e ratificato un contratto di fiume, una sorta di piano regolatore. Anche il comune, però, ha deciso di fare la propria parte. Anche perché, lo prevede il Piano Regolatore, che individua nel Tevere uno dei cinque ambiti di “programmazione strategica”. Una strategia ampiamente disattesa e da ricostruire.

Un fiume minacciato dall'inquinamento

Lo strumento per riqualificare le due rive

“Siamo al lavoro per ricucire il rapporto del fiume con i quartieri  – ha commentato l’assessora all’ambiente Sabrina Alfonsi – Questo piano costituisce lo strumento più efficace per mettere in campo progetti di riqualificazione delle sue rive a partire dal patrimonio verde, per il quale ci sono, ad esempio, idee per la creazione di oasi botaniche. Occorre ripensare il Tevere come ecosistema e quindi, insieme, valorizzarlo e renderlo fruibile, come stiamo facendo sulla riva destra a ponte Marconi, trasformando Tiberis in un progetto sostenibile e permanente”. 

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