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Test sierologici, positivo il 2,7% del primo campione. Zingaretti: "Attenzione resta massima"

I risultati della prima tranche di test effettuati su medici e forze dell'ordine. Il presidente: "Sierologici rientrino nei Livelli essenziali di assistenza (Lea)"

Su 19.414 test sierologici effettuati a oggi nel Lazio solo il 2,17% del campione ha sviluppato gli anticorpi al coronavirus. Il dato è stato diffuso dall'assessore alla Sanità Alessio D'Amato, oggi in conferenza stampa con il presidente Nicola Zingaretti e il direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani di Roma, dott. Giuseppe Ippolito.

Obiettivo illustrare i primi riscontri della campagna epidemiologica per il tracciamento del virus avviata nel Lazio. In totale i test saranno 300mila e riguarderanno tutte le forze dell'ordine e il personale sanitario, pubblico e privato. Un sistema, ha spiegato D'Amato, che "ci porterà a scovare i casi uno per uno. Andremo avanti nell'ottica delle tre 'T': testare, trattare e tracciare".

I primi risultati: 422 persone con anticorpi

Ma vediamo meglio il primo dato emerso: su 19.414 test sierologici (della tipologia da effettuare con prelievo venoso del sangue) 422 persone hanno riportato la presenza di anticorpi IgG, quelli sviluppati con l'infezione ma che possono permanere anche in una fase successiva. Queste sono state poi sottoposte al tampone naso-faringeo per accertare se l'infezione fosse ancora in corso: 9 sono risultate attualmente positive. Il che significa che gli altri 413 lo hanno contratto in passato. 

"Non è patente di immunità"

Attenzione però, "il test non è una patente di immunità" ha precisato il direttore Ippolito. Serve piuttosto a riscostruire la storia epidemiologica del Covid-19 sul territorio: chi, asintomatico o con sintomi lievi, si è ammalato di coronavirus nella fase 1 e chi è oggi ancora positivo. Un'operazione importante per capire il percorso fatto dal virus e la quantità di popolazione che lo ha contratto.

Chi non rientra nelle categorie di medici e forze dell'ordine e volesse effettuare il test da semplice cittadino? Può rivolgersi a uno dei 60 laboratori pubblici e privati convenzionati con la regione, dove il prezzo fissato non può superare i 15 euro. Anche se per il futuro a breve termine il governatore Zingaretti auspica un passo in più. 

"Il test rientri nei Lea"

"Chiediamo al governo di valutare per il 2020 l'introduzione nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) dei test, per fare piazza pulita di confusione e speculazioni economiche" ha detto in conferenza. "Non possiamo creare nuove discriminazioni tra chi può permettersi una verifica e chi non se la può permettere". Sempre nei Lea si vorrebbe far rientrare anche la televisita ai pazienti e telemonitoraggio a domicilio, parzialmente avviata con l'emergenza Covid ma da inserire all'interno di un sistema di potenziamento della sanità territoriale e digitale.

Tra le novità anche la creazione delle Api (unità di Assistenza proattiva infermieristica) con 580 nuovi infermieri, il mantenimento delle 40 Uscar, Unità speciale di continuità assistenziale regionale con team mobili composti da medici e infermieri volontari, le 1.991 assunzioni tra medici, infermieri e operatori sanitari. 

"Siamo tutti concentrati nella lotta al virus" ha poi concluso il Governatore. "I dati della curva epidemica del Lazio sono importanti, ma bisogna mantenere altissima attenzione, sia sulle regole sociali sia sulle scelte sanitarie, per essere sempre pronti al rischio possibile di un aumento della curva epidemiologica". E infine: "Ringrazio i cittadini del Lazio perchè i risultati che stiamo ottenendo sono frutto non soltanto delle scelte di politica sanitaria, ma anche dei loro comportamenti". 

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