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Perché il termovalorizzatore di Roma diventa il primo problema di Elly Schlein

Le dichiarazioni di Ruotolo, l'ipotesi referendum, la difesa di Bonaccini e la posizione contraria di Verdi e Sinistra Italiana: il termovalorizzatore è ora la principale grana di Schlein.

Il termovalorizzatore da 600mila tonnellate previsto a Santa Palomba per Roberto Gualtieri non è in discussione. Ma lo stesso può dirsi per il suo partito? La questione non è di poco conto visto che, alla vigilia della manifestazione annunciata in Campidoglio da chi avversa l’impianto, all’interno del partito e della coalizione di centrosinistra, stanno emergendo posizioni fortemente contrastanti. Ed in taluni casi sono così divergenti dalla posizione del sindaco, da metterne in discussione anche il ruolo di decisore politico. Ma andiamo con ordine.

L'intervista di Ruotolo

Nella settimana che precede la manifestazione in piazza del Campidoglio, appuntamento al quale non intendono rinunciare i tanti comitati che hanno presento un ricorso contro il termovalorizzatore, ha fatto discutere un’intervista rilasciata da un neo dirigente democratico. Si tratta di Sandro Ruotolo, recentemente scelto da Elly Schlein per far parte della segreteria nazionale del PD. Il giornalista, ospite della trasmissione “Un giorno da pecora” a chi gli chiedeva cosa pensasse del termovalorizzatore, ha risposto che “se lo fai abbandono la differenziata”. E quindi se Gualtieri vuole farlo, si deve “prendere le sue responsabilità”. Perché la scelta diventa la sua mentre, secondo il neodirigente PD, quello del termovalorizzatore “è un problema che va affrontato insieme”. 

Un referendum per il termovalorizzatore

Altra domanda, altra risposta. "Pensa che fare un referendum potrebbe rappresentare una soluzione?" è stato chiesto a Ruotolo dai colleghi di Rai Radio 1. Risposta affermativa. E la segretaria del Partito Democratico che ha affidato a Ruotolo, nell’ambito della segreteria, le competenze su “informazione e cultura”, cosa ne pensa? Un passo per volta. Intanto bisognerebbe capire cosa ne pensi il partito e cosa ne pensino anche gli alleati più fedeli. Dal Nazareno si sono precipitati a rispondere alle agenzie che come l’Adnkronos li hanno interpellati, che quella di Sandro Ruotolo è “la sua personale posizione”. Sarà vero. Però è anche quella dei Radicali, quantomeno per la richiesta di referendum. 

La proposta che piace ai Radicali

Nel partito che fu di Marco Pannella, l’apertura del giornalista non è passata inosservata. Massimiliano Iervolino e Alessandro Capriccioli, segretari rispettivamente di Radicali italiani e di Radicali Roma, hanno dichiarato d’apprezzare l’apertura del neo dirigente democratico, al quale si sono rivolti proponendo di “lavorare insieme per costruire un fronte referendario e convincere il sindaco di Roma”. Questo il commento a caldo. Ma i Radicali sono tornati sulla questione per assestare un colpetto a Gualtieri, reo di non aver colto la proposta di indire  “un referendum consultivo in concomitanza con le regionali”. Se lo avesse fatto, hanno rimarcato i Radicali, “a quest’ora avremmo già risolto”. Perso quel treno, non resta ora che appellarsi ad Elly Schlein “l’unica persona che può fermare questo gioco al massacro”.  Un gioco al massacro a cui si stanno prestando forze politiche che, pur criticando il termovalorizzatore,  nelle ultime tornate elettorali erano rimaste fedeli all’azionista di maggioranza, il PD. 

Lo sgambetto di Verdi e Sinistra italiana

Quegli stessi alleati, che rispondono al nome di Verdi e Sinistra Italiana, hanno presentato alla Camera un ordine del giorno che pesa come un macigno sulle sorti di Gualtieri. Chiedono al governo di “adottare iniziative volte a rivedere le autorizzazioni per gli impianti di incenerimento di rifiuti a partire dalla gestione commissariale di Roma Capitale”. La gestione commissariale dei rifiuti, vale la pena sottolinearlo, a Roma è affidata alla cura del sindaco. Bocciare il termovalorizzatore significa bocciare anche chi lo ha messo al centro del proprio piano rifiuti. Una stroncatura che arriva perché quel tipo d'impianto “non é coerente con gli obiettivi dell'economia circolare”. 

Bonaccini in difesa dei termovalorizzatori

Ed il PD cosa ne pensa? Bonaccini, presidente del partito ed ex capo di Schlein alla guida della regione Emilia Romagna, ha dichiarato che “sul termovalorizzatore di Roma il sindaco Gualtieri ha preso la decisione giusta. E non è vero che i termovalozzatori siano in contrasto con la raccolta differenziata: nella mia regione abbiamo diversi termovalorizzatori - realizzati tutti da chi mi aveva preceduto – ha dichiarato Bonaccini - ma la differenziata è già al 73% e salirà all’80%, mentre in discarica conferiamo meno del 2% dei rifiuti.  Senza mai aver mandato la nostra spazzatura ad altri”.

Il termovalorizzatore è la prima grana da risolvere

Se la posizione del numero due del partito è chiara, occorre lo diventi anche quella di chi, sovvertendo i pronostici, è stata scelta per guidare i democratici. Cosa ne pensi quindi Schlein? “Ci confronteremo con i nostri amministratori locali sulla base del lavoro che stanno facendo dappertutto, chiederemo maggiore impegno su alcuni temi” aveva rimarcato la neosegretaria, intervistata nella trasmissione “Che tempo che fa”, subito dopo la sua nomina. Si tratta adesso di sciogliere i nodi “perché il tempo stringe” hanno rimarcato i Radicali e con il passare dei giorni, l'iter per la realizzazione del termovalorizzatore di Roma va avanti. Ed è per questo che l'impianto previsto a Santa Palomba, dopo aver segnato la spaccatura tra PD ed il M5s nazionale, sta logorando anche il centrosinistra. Motivo per cui, quell'impianto, è diventato sicuramente la prima “grana” che Elly Schlein è chiamata a risolvere. 

Come Renzi con Marino

Ed invece Gualtieri cosa dice in difesa del progetto e della situazione che si sta creando? Niente. Però va registrata l'uscita in mattinata di un post, sul sito del consigliere capitolino Riccardo Corbucci, vicino a Claudio Mancini. Corbucci ricorda innanzitutto che tutte le città europee che sono state insignite del titolo di “Capitale dell'ambiente", hanno nel loro perimetro un termovalorizzatore. Questo nel merito. Sul piano politico ha dichiarato di avere la sensazione che “c'è chi fuori e dentro il PD vuole usare la questione del termovalorizzatore per mettere i bastoni tra le ruote al sindaco e per minare il rapporto con la segreteria di Schlein”. Il che, per un consigliere navigato e tutto sommato vicino al sindaco com'è Corbucci, ricorda “lo scontro molto simile a quello vissuto tra Renzi e Marino” e “tutti ci ricordiamo com'è andata a finire”. Un ragionamento che dovrebbe suggerire, agli ospiti del Nazareno, a non sottovalutare la questione e le possibili implicazioni. Perché il termovalorizzatore, a Roma, entra in funzione nel 2026 ma è già da qualche tempo che scotta.

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