rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"Un referendum per il termovalorizzatore: sull'impianto decidano i romani"

La richiesta arriva dai Radicali italiani. Se il sindaco Gualtieri non dovesse accoglierla, procederanno con una raccolta firme

In caso di esito positivo, spazzerebbe via qualunque possibile protesta, dando maggior legittimità alla scelta del sindaco. In ogni caso servirebbe ad aprire un vero e proprio dibattito sul tema. Queste le ragioni principali della richiesta avanzata dai Radicali al sindaco Gualtieri: prima di realizzare il termovalorizzatore, indica un referendum popolare. 

"Nella Capitale da circa sedici anni non viene costruito un impianto di gestione dei rifiuti nonostante i poteri speciali in vigore per diversi periodi. Ciò dimostra che, oggi come ieri, senza la partecipazione popolare nessun impianto verrà mai costruito a Roma tantomeno un termovalorizzatore da 600.000 tonnellate l'anno" spiegano i promotori, questa mattina in conferenza stampa per articolare le ragioni della proposta. Ricordiamo che i Radicali non sono nuovi ai referendum popolari per quanto riguarda le questioni cittadine della Capitale. Nel 2017 la consultazione cittadina per la messa a gara del servizio di trasporto pubblico. 

"La Capitale non può permettersi altri cinque anni di immobilismo conseguenti a uno scontro, che già c'è, tra i partiti a favore e quelli contro" commenta il segretario dei Radicali italiani Massimiliano Iervolino. "Per questo è importante chiedere ai cittadini cosa ne pensano: il referendum imporrebbe un grande dibattito in città sul piano complessivo della giunta e sulle alternative possibili". Alternative che i Radicali hanno già esposto all'interno della delibera popolare "Ripuliamo Roma". Un grande progetto di economia circolare, principalmente incentrato sulla raccolta spinta dell'umido, che venne però respinto durante il voto in aula dalla maggioranza M5s, che si astenne non consentendo l'approvazione del testo, che incontrò invece il favore del partito democratico. 

Tornando al referendum, "lo dico al M5s e a chi si dice contrario all'impianto, il referendum sarebbe una grande occasione per spiegare ai cittadini le eventuali impostazioni alternative" spiega il consigliere regionale dei Radicali Alessandro Capriccioli. Se poi Gualtieri non dovesse accogliere la richiesta, il partito annuncia che avvierà una raccolta firme. 

Le implicazioni politiche dell'impianto

Intanto non si placa la bagarre politica intorno all'impianto che promette di rivoluzionare il ciclo rifiuti romano, specie per quanto riguarda i rapporti tra m5s e partito democratico. A livello nazionale i poteri speciali al sindaco di Roma per realizzare l'impianto sono contenuti nel decreto legge Aiuti. Se venisse posta la fiducia al governo, il M5s dovrebbe fare una scelta di campo che metterebbe a rischio la maggioranza di governo.

A livello locale, regionale in particolar modo, la linea del dialogo dettata dall'assessora alla Transizione ecologica Roberta Lombardi tende a prevalere specie per salvare l'alleanza giallorossa alla Pisana, ma all'interno dello stesso Movimento le acque restano agitate. I più ortodossi, in testa Virginia Raggi, accaniti sostenitori di un "no" senza possibilità di compromesso, non vogliono accettare accordi. L'ex sindaca sta raccogliendo firme sul territorio e ha promesso un'azione legale contro Gualtieri. 


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Un referendum per il termovalorizzatore: sull'impianto decidano i romani"

RomaToday è in caricamento