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Sul termovalorizzatore è pd contro pd. A Pomezia i dem votano contro Gualtieri

Approvato in Consiglio comunale un ordine del giorno. FdI: "Palesi le divisioni all'interno del partito". E sul referendum proposto dai Radicali è d'accordo il M5s

Il Consiglio comunale di Pomezia dice no al termovalorizzatore che il sindaco Roberto Gualtieri ha annunciato per Roma. Stando alle voci circolate e mai smentite dal Campidoglio, l'impianto con ogni probabilità verrà realizzato su un terreno a Santa Palomba, confine tra IX municipio e Pomezia, appunto. Ieri l'aula ha approvato l'ordine del giorno a firma del capogruppo del M5S Massimiliano Villani. Tra i voti favorevoli anche quelli del partito democratico. 

L'intervista del sindaco di Pomezia

Un dato politico che non sfugge alle opposizioni. "La questione del termovalorizzatore nella Capitale sta rendendo palesi le divisioni all’interno del Pd" tuonano i consiglieri di Fdi Laura Corrotti, regionale, e Saverio Pagliuso del comune di Pomezia. "Dopo gli annunci di Gualtieri che smentiscono il piano rifiuti di Zingaretti, ecco che anche il Pd del comune di Pomezia vota a favore di un ordine del giorno che non vuole l'impianto"."Il Pd sconfessa la scellerata scelta di un ecomostro nel municipio IX partorita da Gualtieri e mostra molta più sensibilità e giudizio di quanto non faccia l'omologa maggioranza dem in Campidoglio" dichiara il consigliere M5s Paolo Ferrara, tra i più accaniti oppositori all'impianto di incenerimento.

Sul piede di guerra da settimana il sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà. ''Se l'ipotesi Santa Palomba verrà confermata, Gualtieri non solo dovrà prendersi la responsabilità nei confronti dei cittadini di Pomezia, Albano e Ardea, ma anche dei cittadini romani - dichiara il primo cittadino - perché non facciamo finta di dimenticare che il sindaco di Roma in campagna elettorale ha negato fermamente la necessità di realizzare un termovalorizzatore e ora, a distanza di pochi mesi, ha già cambiato idea. Sempre dalla parte del rispetto dell'ambiente, sempre dalla parte dei cittadini''. 

Il referendum lanciato dai Radicali

Intanto sul tema termovalorizzatore, i Radicali hanno chiesto al sindaco Gualtieri di indirre un referendum. In caso di esito positivo, spazzerebbe via qualunque possibile protesta, dando maggior legittimità alla scelta del sindaco. In ogni caso servirebbe ad aprire un vero e proprio dibattito sul tema. Queste le principali ragioni. Se poi Gualtieri non dovesse accogliere l'invito, il partito potrebbe avviare comunque una raccolta firme. D'accordo con la proposta dei Radicali anche il M5s. 

"Condivido l'idea di coinvolgere la cittadinanza non solo per testare l'effettivo consenso sull'ipotesi di un inceneritore a Roma ma anche per avviare un dibattito pubblico e un processo partecipativo che siano più ampi possibili" ha commentato l'assessora alla Transizione ecologica Roberta Lombardi. "Vista però la complessità del tema e le sue numerose implicazioni su diversi ambiti, dalla necessità di garantire un servizio pubblico adeguato ai cittadini compatibilmente con la tutela di ambiente e salute fino a quella di contrastare la carenza di materie prime per le nostre filiere produttive con le relative ricadute occupazionali, il mio auspicio è che il referendum non si traduca in un mero ‘aut aut’, nella forma assolutistica ‘inceneritore sì-inceneritore no’". 

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