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Termovalorizzatore, avanti tutta: c'è il decreto che dà poteri straordinari a Gualtieri per realizzarlo

La bozza dovrebbe essere discussa lunedì in Consiglio dei ministri. Si scalda il fronte dei contrari. Europa Verde: "Cosa ne pensa Papa Francesco?"

La bozza c'è già. I poteri straordinari che serviranno al sindaco Roberto Gualtieri per realizzare il termovalorizzatore sono contenuti in un decreto sul tema energia, e non solo, che dovrebbe arrivare lunedì prossimo in Consiglio dei ministri. Il comma in questione, come riporta l'agenzia di stampa Dire, recita così: "Al fine di assicurare gli interventi funzionali alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025 nella Città di Roma, in considerazione della esigenza di prevenire gravi criticità nella gestione dei rifiuti urbani, nonché in attuazione dell'art. 114, comma 3, della Costituzione, spettano al Commissario straordinario del Governo di cui all'art.1, comma 421 della legge n. 234 del 2021, limitatamente al periodo del mandato, le competenze assegnate alla Regione di cui agli artt. 196 e 208 del d. lgs. n. 152 del 2006, con riferimento al territorio di Roma Capitale". Così, a poco più di una settimana dall'annuncio in Consiglio comunale, ecco arrivare gli strumenti normativi per realizzare l'impianto. Detto, fatto.

Perché la scelta dei poteri straordinari

La strada dei poteri straordinari è l'unica percorribile per accorciare i tempi di realizzazione dell'impianto, ma soprattutto per bypassare il piano rifiuti regionale, che non prevede nessun termovalorizzatore. Se si seguisse l'iter ordinario bisognerebbe passare da una modifica del testo in aula. Opzione difficile dal momento che M5s e Pd, insieme al governo della Regione, sull'impianto hanno visioni diametralmente opposte. Per capirlo basta leggere le dichiarazioni quotidiane dell'assessora alla Transizione ecologica, la grillina Roberta Lombardi. Ogni giorno non manca post su Facebook per smontare la scelta di Gualtieri, appoggiata invece da Nicola Zingaretti. Il rischio è chiaro: spaccare la maggioranza e far cadere la giunta a nemmeno un anno dalle elezioni regionali, mettendo a repentaglio l'alleanza giallorossa alle prossime consultazioni. Uno scenario da scongiurare. Da qui l'escamotage che nei fatti tiene la Regione ai margini: chiedere poteri straordinari per il sindaco di Roma in veste di commissario del Giubileo 2025. A questo punto alla Pisana rimane solo la parte tecnica, la Conferenza dei servizi per il rilascio delle autorizzazioni. 

Cosa dice il decreto

Tornando alla bozza di decreto, il commissario, oltre a predisporre e adottare il piano di gestione dei rifiuti di Roma Capitale, "regolamenta le attività di gestione dei rifiuti, ivi compresa la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, anche pericolosi", recita la bozza, "elabora e approva il piano per la bonifica delle aree inquinate di propria competenza; approva i progetti di nuovi impianti per la gestione di rifiuti, anche pericolosi, e l'autorizzazione alle modifiche degli impianti esistenti, fatte salve le competenze statali di cui all'articolo 195, comma 1, lettera f), e di cui all'articolo 7, comma 4-bJs" e "autorizza l'esercizio delle operazioni di smaltimento e recupero di rifiuti, anche pericolosi, fatte salve le competenze statali di cui all'articolo 7, comma 4-bis".

Un decreto del presidente del Consiglio regolerà "le competenze del commissario che, in via sostitutiva degli enti competenti, adotta, con ordinanza motivata, gli atti, i provvedimenti e le autorizzazioni di cui ai commi 1 e 2". E ancora il commissario "adotta altresì, motivandone la necessità, ordinanze contingibili e urgenti nel rispetto della Costituzione, dei principi generali dell'ordinamento giuridico e delle norme dell'ordinamento europeo, sentiti il Governo e la Regione Lazio- si legge ancora- La Regione esprime un parere non vincolante entro 30 giorni, trascorsi i quali il parere si intende acquisito". Sempre attraverso un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, d'intesa con il commissario e la Regione Lazio "possono essere nominati uno o più subcommissari". 

"Cosa ne pensa Papa Francesco?"

Insomma la norma c'è e sta arrivando in tempi ancor più rapidi del previsto. Mentre il fronte dei contrari e dubbiosi, soprattutto quello interno alla maggioranza, da Europa Verde a Sinistra civica ecologista, a Roma Futura, si organizza per tentare di convincere Gualtieri al passo indietro, lavorando a un dossier con una proposta alternativa che sia sostenuta dal parere di esperti sul tema, con numeri e costi. Un'impresa quasi impossibile. Il confronto ci sarà, il sindaco lo ha promesso, ma difficilmente servirà a invertire una rotta già tracciata. 

"Verificheremo con le associazioni, i sindacati e le altre forze politiche la legittimità delle deroghe contenute nella bozza del decreto Energia che assegna poteri straordinari in materia di rifiuti e per la realizzazione della relativa impiantistica" dichiara il consigliere capitolino di Europa Verde Nando Bonessio, tra i più accaniti oppositori del progetto. "Continuo a ribadire a gran voce che occorre trovare soluzioni alternative per la gestione dei rifiuti a Roma a partire innanzitutto da politiche coraggiose in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell'Onu, con le direttive europee e con il testo unico del codice dell'Ambiente". Poi la provocazione: "Poiché le deroghe contenute nel decreto nascono per prevenire le criticità in materia di gestione dei rifiuti in vista del prossimo Giubileo, con il dovuto rispetto, vorrei sapere se Sua Santità Papa Francesco, ritiene che la Laudato sì, una delle encicliche papali più accorate in tema di tutela del pianeta, possa prevedere il trattamento dei rifiuti attraverso l’utilizzo di un inceneritore a Roma". 

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