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Sul termovalorizzatore di Gualtieri si gioca l'alleanza Pd-M5s in Regione

Il centrodestra in pressing chiede una modifica del piano rifiuti regionale con discussione in aula

Fratelli d'Italia chiede un consiglio straordinario, la Lega una seduta di commissione. Entrambe le forze di opposizione parlano di "maggioranza in frantumi" e il clima si surriscalda non solo in Campidoglio. Il termovalorizzatore annunciato da Gualtieri per chiudere il ciclo rifiuti di Roma ha dirette conseguenze, tutte politiche, soprattutto in Regione Lazio. Qui M5s e Pd governano insieme e sembravano andare d'amore e d'accordo, più o meno, finché sul tema rifiuti il sindaco dem non ha "osato" pronunciare una delle parole proibite tra gli ambientalisti. Un inceneritore di rifiuti, opzione che ha fatto andare su tutte le furie l'assessora M5s alla Transizione ecologica Roberta Lombardi: "Strada impercorribile, non è nel piano rifiuti regionale". 

La strategia della delega straordinaria

Già, non è nel piano rifiuti, ma Gualtieri sta studiando per farsi conferire una delega straordinaria dal governo Draghi, forse all'interno della gestione del Giubileo di cui è già stato nominato commissario. Una strada che percorrerà in autonomia, come ripetono nei corridoi della Pisana. Della serie, "non ci possiamo fare nulla, è una scelta di Roma Capitale". Una presa di posizione volutamente passiva per non inasprire ulteriormente i rapporti con l'alleato grillino. "Io ovviamente ero informatissimo di questa intenzione del sindaco Gualtieri di utilizzare tutti gli strumenti possibili per fare presto e bene di fronte ai rischi di arrivare ad appuntamenti importanti, come il Giubileo, in una condizione di grande fragilità" ha detto il presidente Zingaretti. Nessuna sorpresa, assicurano i ben informati. Il problema della tenuta della maggioranza giallorossa però si pone data la rigida posizione dei pentastellati sul tema. E il centrodestra è più che intenzionato a cavalcarlo. 

Il centrodestra vuole un voto in aula

''Una seduta urgente di commissione per la modifica del piano regionale dei rifiuti 2019-2015 alla luce della volontà del sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, di realizzare un termovalorizzatore''. È la richiesta protocollata dal capogruppo regionale della Lega, Angelo Tripodi, e prevista dal comma 2 dell'articolo 24 del Regolamento dei lavori del Consiglio regionale. Il Presidente della commissione provvede che essa si riunisca entro il decimo giorno successivo a quello in cui gli sia pervenuta la richiesta''. 

"Crediamo sia auspicabile tornare a discutere sul tema rifiuti in Aula con un consiglio regionale straordinario per avere spiegazioni su quanto accaduto: un cortocircuito all'interno del Pd romano e regionale che rischia di essere solo l'ennesimo spot elettorale a danno dei cittadini che, intanto, continuano a vivere sommersi dall’immondizia" commentano in nota i consiglieri regionali di FdI Antonello Aurigemma e Laura Corrotti. Stessi toni anche dai consiglieri capitolini. "Stiamo a vedere se l'asse Gualtieri-Zingaretti resisterà al 'niet' del M5S al termovalorizzatore per Roma. Mi sembra che l'alleanza in Regione sia in frantumi" dichiara la capogruppo della Lega in Campidoglio, Simonetta Matone. 

Insomma, l'intento è chiaro. L'opposizione proverà a certificare la spaccatura M5s-Pd con un voto in aula. Ragion per cui in realtà il Pd non ha intenzione di modificare il piano rifiuti regionale. A parte i tempi, troppo lunghi, rispetto a un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri per ottenere una delega straordinaria, modificare il piano significherebbe ufficializzare la rottura con i grillini. Mossa che non conviene a nessuno, specie a meno di un anno dalle nuove elezioni. 


 

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