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Termovalorizzatore di Acea, un freno alla quarta linea arriva dal ministero: il parere della Soprintendenza è negativo

Lo stop è arrivato nell'ultima riunione della conferenza dei servizi

La Soprintendenza dice no alla quarta linea del termovalorizzatore di San Vittore nel Lazio. Durante l'ultima seduta della Conferenza dei servizi, che si è riunita da remoto lunedì 10 gennaio, è emerso il parere negativo dell'ente facente capo al Ministero della cultura. 

Un freno non da poco al progetto fortemente voluto da Acea, proprietaria dell'impianto, per arrivare a bruciare 186mila tonnellate di cdr (combustibile da rifiuti) l'anno, che si andrebbero ad aggiungere alle 345mila già lavorate dalle tre linee in esercizio. Un impianto che, lo ricordiamo, servirebbe in particolar modo alla Capitale, costretta a trasferire fuori regione buona parte dei rifiuti trattati nei tmb (impianti di trattamento meccanico-biologico) e nei tritovagliatori. 

Perché la Soprintendenza ha detto no

La ragione dello stop da parte dell'ente? La si legge nel verbale dell'ultima Conferenza dei servizi che RomaToday ha potuto visionare: "In base a carenza documentale in relazione alle aree gravate da uso civico (foglio 18 mappali 186 parte e 378 parte), interessate progettualmente da tratto di viabilità di servizio al termovalorizzatore, per mancata conclusione del procedimento di mutamento di destinazione d'uso delle predette aree, esprime parere negativo alla sola realizzazione della viabilità così come progettata". Detto altrimenti, tenendo conto del progetto avanzato dal proponente, vi è ancora un vincolo di uso civico sulle particelle di terreno sulle quali dovrebbe essere realizzato l'asse viario per l'accesso all'impianto. Acea dovrà quindi apporre delle modifiche per superare i rilievi espressi. 

Uno stop che rallenta l'intero iter, nonostante le parole pronunciate nei giorni scorsi dall'assessora ai rifiuti Sabrina Alfonsi: "La Conferenza dei servizi si è quasi conclusa". Il finale invece non è poi così scontato. 

Il sindaco Gualtieri punta molto sull'utilizzo dell'impianto di Acea oltre ad aver già impostato una partnership con la multiutiliy capitolina proprio per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Ma la concessione della Via (Valutazione di impatto ambientale) emessa dalla Regione Lazio non è detto che arrivi né che arrivi in tempi brevi. È vero che il parere espresso dall'Area rifiuti regionale è positivo, ma a opporsi non c'è solo la Soprintendenza. Ci sono le province di Frosinone e Caserta, e tutti i piccoli comuni del basso Lazio, più che mai intenzionati a ricorrere a vie legali per far valere le ragioni del no. 


 

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