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Il caro bollette fa paura: i condomini romani spengono i termosifoni

Anaci Roma: "Stiamo suggerendo di ridurre di due, tre ore l'accensione dei termosifoni. In tanti stanno aderendo"

Ridurre l'orario di accensione dei riscaldamenti per far fronte ai rincari in bolletta. In attesa della bella stagione che porta con sé una fisiologica riduzione dei consumi, i condomini di Roma corrono ai ripari. Il caro energia, allarmante con la crisi ucraina in corso e l'innalzamento dei prezzi delle materie prime provenienti dalla Russia, rischia di mettere in ginocchio imprese e famiglie. La paura di trovarsi a pagare bollette stellari è concreto, così come il tentativo di ridurre al minimo i gli sprechi rinunciando a un po' di tepore nelle mura di casa.  

"Stiamo suggerendo di ridurre di due, tre ore l'accensione dei termosifoni" spiega a RomaToday Rossana De Angelis, presidente di Anaci Roma (Associazione nazionale amministratori di condominio). E molti condomini sono pronti a farlo o lo hanno già fatto nelle ore più calde. Certo, la temperatura minima a zero gradi di questi giorni non aiuta, e per anziani e bambini è difficile pensare di tenere le case al gelo. Ma qualche piccolo sforzo è possibile oltreché necessario. "Tra i consigli in generale c'è quello di ottimizzare il funzionamento dei riscaldamenti, ad esempio spegnendoli quando si è fuori casa tutto il giorno" continua De Angelis. 

Cosa farà il Campidoglio

Nuove misure e provvedimenti che dovrà prendere anche il sindaco Roberto Gualtieri per quel che riguarda i consumi energetici degli edifici comunali. Già lo scorso febbraio, prima che scoppiasse il conflitto in Ucraina ma quando già si parlava di aumento dei prezzi di luce e gas, il primo cittadino forniva numeri preoccupanti. "Il caro bollette ha un impatto molto significativo, che abbiamo calcolato per Roma tra i 40 e i 50 milioni in un anno: ovvero tre anni di trasporto scolastico, tre mesi di mense, 180 chilometri di manutenzione stradale". Con queste parole il Campidoglio annunciava lo spegnimento delle luci per una sera a palazzo Senatorio. Un gesto simbolico che certo non può bastare, oggi, a contenere i rincari. Si studiano nuove misure che potrebbero riguardare anche i singoli municipi, nuove regole nella gestione dei consumi di luci e gas. 

Cifre da capogiro

Ricordiamo che a metà febbraio Arera (l'Autorità di eegolazione per energia reti e ambiente) in audizione al Senato ha fornito i primi numeri, da capogiro: "Pur con gli interventi straordinari da parte del Governo, nel primo trimestre 2022 sul primo trimestre 2021 si è registrato un aumento del 131% per il cliente domestico tipo di energia elettrica (da 20,06 a 46,03 centesimi di euro/kWh, tasse incluse) e del 94% per quello del gas naturale (da 70,66 a 137,32 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse)". 

Caro gasolio, pescherecci in sciopero

Rincari pesanti che stanno già producendo effetti più che tangibili nel comparto agricolo, anche nel Lazio. Lungo l'elenco che stanno affrontando i produttori. Il prezzo del gasolio agricolo, denunciano, è triplicato, insieme a quello dei mangimi. Il grano "ha messo a segno un aumento del 40,6% in una settimana" ha raccontato il presidente di Coldiretti Lazio David Granieri, "arrivando a un livello che non si raggiungeva dal 2008". Anche qui c'è poi il caro bollette che pesa per quei comparti, come quello florovivaistico, che hanno bisogno di consumare energia per riscaldare le serre. Un quadro che ha spinto il comparto a chiedere "lo stato di crisi". 

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