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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Muratella

Muratella: le Terme di Arvalia al posto del campo rom

La giunta regionale ha approvato il progetto. La struttura sorgerà lì dove nel 2003 sorgeva uno dei più grandi campi nomadi d’Europa. Il costo complessivo dell’opera sarà di 7 milioni di euro

La giunta regionale ha dato il via libera alla realizzazione del centro termale e sportivo “Le terme di Arvalia”. La struttura sorgerà su un’area di circa 2 ettari, nella zona di Muratella.

L’area individuata è quella dove fino al 2003 c'era uno dei campi nomadi abusivi più grandi d'Europa. Qui sarà realizzato un centro sportivo e di benessere, fitness e natatorio, dotato di un complesso termale, tre piscine, cinque palestre, una pista di pattinaggio polifunzionale, un percorso vita, una zona estetica, un ristorante, adeguati parcheggi e una ludoteca, trasformabile in asilo nido per il quartiere.

La Giunta Veltroni si impegnò sin dal 2003 per la riqualificazione del Campo Rom

Il costo complessivo dell’opera sarà di sette milioni e quattrocentomila euro e a finanziarla sarà il Consorzio Italiagest con una garanzia da parte del Comune di Roma di sei milioni e centocinquantamila euro.L'inizio dei lavori è previsto fin dalla prossima primavera. L’apertura è prevista per l'estate 2010.

“Questa variante al Prg da parte della Regione Lazio è un risultato molto importante per la riqualificazione dell’intera zona di Muratella”, ha sottolineato Gianni Paris, presidente del XV Municipio. “Quello delle Terme di Arvalia è un progetto che modernizza il quartiere nel segno della tradizione. Infatti le terme, con il calidarium il tepidarium e il frigidarium, sorgeranno proprio sull’area dove gli Arvali, sacerdoti romani, nei secoli V-IV a.C. avevano il loro privato spazio termale nell’antica Roma. La Giunta Veltroni e il Municipio si impegnarono fin dal 2003, proprio durante giorni dello sgombero del campo nomadi, affinché la riqualificazione di questo luogo costituisse l’occasione per la creazione di un punto di riferimento ricreativo e culturale per il quartiere e l’intero territorio municipale”.

“I costi di accesso alla struttura”, promette Alberto Guidi presidente dell’Italiagest, “saranno vicini a quelli degli impianti comunali, in modo tale che il centro sia assolutamente aperto al quartiere”.
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