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Venerdì, 19 Aprile 2024
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L'eterna "guerra" tra fasci e centri sociali: nei collettivi studenteschi di Roma sale la tensione

A febbraio blitz di un gruppo di incappucciati nelle sedi giovanili di destra, poi l'abbattimento della targa di Valerio Verbano. Nel frattempo si registrano "scaramucce" social (e non solo) tra antifascisti e gruppi di estrema destra

Un video inviato in privato tramite Instagram da un account "fake", nel quale si vedono due ragazzi che tengono in mano uno striscione e lo bruciano. Destinatari sono quelli del collettivo "Zero Alibi", una lista tra le principali del liceo classico Giulio Cesare a Corso Trieste, nel II municipio. L'episodio è del 20 marzo, ma non è l'unico ad essersi verificato nelle ultime settimane: un mese fa un gruppo di giovani incapucciati ha "sanzionato" alcune sedi di associazioni giovanili di destra e bruciato la corona in memoria di Francesco Cecchin al Salario, mentre l'8 marzo è stata ritrovata a terra e frantumata la targa per Valerio Verbano all'interno del parco delle Valli a Conca d'Oro. 

Sale la tensione tra collettivi studenteschi a Roma

L'aggressione di un gruppo di militanti di Azione Studentesca, organizzazione che si è ricostituita nel 2016, un tempo vicina ad Alleanza Nazionale e oggi costola di Gioventù Nazionale, ai danni di alcuni liceali a Firenze, sta causando tensioni anche a Roma. L'aria, dentro e fuori numerose scuole capitoline si fa giorno dopo giorno più pesante. E quanto successo al Giulio Cesare, storico classico di Corso Trieste, è solo l'ultimo episodio: uno striscione appartenente alla lista "Zero Alibi" rubato mesi fa che ricompare, mentre viene bruciato, in un video caricato su Instagram e inviato tramite messaggio privato. "Sono fascisti del nostro quartiere - denuncia la lista Zero Alibi - gli stessi che da tre anni combattiamo all'interno della scuola. Il movente è proprio questo: da anni il Giulio non è più la scuola nera di un tempo, il nostro collettivo ha dato un'alternativa ai fascisti che ormai sono una minoranza e questo li spinge a gesti intimidatori e ridicoli che poco hanno a che fare con la politica e li fanno assomigliare alle pratiche più becere degli ultras serbi".

I giovani neofascisti come gli ultras serbi

Il riferimento è a quanto accaduto tra ultras della Stella Rossa e Fedayn, storico gruppo della Curva Sud romanista: i primi, aggredendo un gruppo di rivali a piazza Mancini dopo Roma-Empoli, ha sottratto le storiche "pezze" del gruppo, per poi esporle e bruciarle in curva durante una partita allo stadio di Belgrado. E non è un caso che ci sia questo rimando a "pratiche ultras". Secondo chi da anni è nell'associazionismo studentesco e segue le dinamiche attuali, i due mondi si stanno toccando e ci sarebbe una contaminazione tra collettivi studenteschi di destra e gruppi ultras delle due curve di Roma e Lazio. 

"Prof e presidi hanno più remore a schierarsi contro i neofascisti"

Quello che è successo a inizio febbraio a Firenze, di fronte al liceo Michelangelo, non è rimasto un caso isolato. E se si parla con chi segue la politica studentesca nella Capitale, si capisce che le conseguenze sono già in atto anche dentro e fuori dalle scuole romane. "L'insediamento del nuovo governo di centrodestra è solo una parte delle cause che hanno riportato in grande attività le associazioni neofasciste - spiega a RomaToday uno studente molto attivo - perché dall'altra parte c'è stata anche una forte disattivazione da parte di alcuni collettivi di sinistra. Ad esempio la Lupa non esiste più. E adesso da parte dei corpi docenti e dei dirigenti scolastici c'è più remora a esporsi a fianco dei valori antifascisti, anche le istituzioni politiche sono deboli e la conseguenza è che l'antifascismo torni ad essere un valore di parte, non trasversale". E così fuori dai licei, come succede soprattutto nei quadranti nord, sud-est e sud-ovest della Capitale, non è così poco frequente che gruppetti appartenenti a realtà di destra ed estrema destra facciano volantinaggio durante iniziative dei collettivi di sinistra ed estrema sinistra, creando inevitabili tensioni. Anche in provincia, come a Bracciano dove una ragazza è stata aggredita da un gruppo di 5 persone perché stava staccando alcuni manifesti contenenti simboli nazifascisti.  

Le liste di estrema destra tornano a scommettere sulla rappresentanza

"Il fatto, però, è che questi qui non sono neanche liceali - prosegue lo studente appartenente alla Rete di Roma e provincia - ma individui anche di 25 anni, alcuni vicini alle tifoserie organizzate di Roma e Lazio. Personaggi che si sentono nuovamente legittimati a provocare e intimidire, anche tramite social come succede spesso negli ultimi mesi, per riconquistare la rappresentanza persa negli anni precedenti".  Da Blocco Studentesco (costola giovanile di CasaPound) ad Azione Studentesca, ma anche Lotta Studentesca (vicini a Forza Nuova), tornano ad investire sulle elezioni nei consigli d'istituto per tornare a contare: "Per anni sono stati estromessi dal dibattito, perché la comunità scolastica metteva dei paletti chiari su ciò che è accettabile e democratico e ciò che non lo è. Adesso sta venendo meno gli anticorpi democratici. Noi studenti antifascisti adesso siamo rimasti soli, abbandonati".  

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