Si accende la polemica sul Teatro Valle occupato. Dopo l'approvazione del decreto cultura, un emendamento del quale apre la strada allo sgombero della struttura da due anni oggetto di un'occupazione, Fratelli d'Italia torna a chiedere un intervento per sbloccare la situazione.
Lo fa denunciando "lo stato di degrado e abbandono in cui versa la struttura" e "chiedendo immediatamente lo sgombero e l'avvio di un bando pubblico aperto a tutti per restituire il Teatro Valle ai romani".

Il partito ha indetto stamattina una conferenza stampa dal titolo "Quanto è triste la menzogna", alla quale hanno partecipato Fabrizio Ghera capogruppo in Campidoglio, Federico Mollicone dirigente romano e già presidente della commissione Cultura capitolina, e a margine Fabio Rampelli, vicepresidente del gruppo parlamentare di Fdi.

"Una battaglia contro un'occupazione illegale che Fratelli d'Italia -dichiara Ghera- ha combattuto e denunciato fin dall'inizio presentando un'interrogazione al sindaco Marino ed un esposto alla Procura e alla Questura di Roma per denunciare lo stato di degrado e avviare l'immediato sgombero della struttura. Si proceda, pertanto, con un bando pubblico affinchè il teatro possa essere restituito ai romani".

"Gli occupanti hanno impedito la stagione teatrale provvisoria preparata dal teatro Argentina nel 2011, provocando - afferma Mollicone- il mancato incasso e di conseguenza un cospicuo danno erariale, un'assurda autogestione che ad oggi ammonta a oltre 1 milione di euro complessivi. Non solo, la 'Fondazione Teatro Valle Bene Comunè è totalmente illegittima, Fdi ha scritto una lettera aperta. Pubblica, postata al sito degli occupanti invitandoli affinchè restituiscano il 'benè ai romani. Ebbene, la lettera è stata censurata da questi campioni di libertà".

Alla conferenza di FDI replica Peciola di Sel: "La destra non si smentisce mai. Dopo aver per cinque anni governato la città penalizzando l'offerta culturale e artistica della Capitale, la destra oggi torna a chiedere lo sgombero del Teatro Valle. L'esperienza del Valle nasce in un contesto di aggressione a tutte le forme di libera espressione artistica e di cultura indipendente, a partire dalla chiusura di questo spazio e di altre strutture. Con l'occupazione del Teatro Valle è stato restituito ad un uso pubblico e partecipato uno spazio che altrimenti sarebbe stato oggetto di speculazione. Al sindaco Marino e all'assessore alla Cultura Barca chiediamo di aprire un confronto con gli occupanti del Valle, in modo da valorizzarne la progettualità di alto valore culturale, sociale e politico".