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Teatro Valle, l'ultimatum del Campidoglio: "Fuori entro 31 luglio"

Ieri l'incontro tra la Fondazione Teatro Valle Bene Comune, il Teatro di Roma e l'assessore Marinelli. Si cerca un accordo per "valorizzare" l'esperienza del Valle ma far tornare la struttura nelle mani delle istituzioni pubbliche

Tre giorni per lasciare il Teatro Valle. Scade il 31 luglio la dead line che l'assessore alla Cultura di Roma Capitale, Giovanna Marinelli, ha imposto agli occupanti della struttura culturale a due passi da Piazza Navona. Nei piani dell'amministrazione capitolina la struttura dovrà passare nel più breve tempo possibile alla Soprintendenza nazionale “per i necessari improcrastinabili lavori di messa a norma” e poi finire sotto la gestione del Teatro di Roma “a garanzia della gestione pubblica sventando ogni ipotesi di privatizzazione”.

L'INCONTRO - Ieri presso il Teatro Argentina proprio l'assessore ha incontrato gli occupanti che hanno costituito la Fondazione Teatro Valle Bene Comune insieme al presidente   e il direttore del Teatro di Roma, Marino Sinibaldi e Antonio Calbi, alla presenza del presidente della commissione cultura Michela De Biase. L'avviso di sfratto però non è piaciuto agli occupanti: “La convocazione si è rivelata di fatto un ultimatum senza margini per ogni possibile dialogo” scrivono in un comunicato dal titolo 'Il teatro Valle è in pericolo'.

IL COMUNE DI ROMA – A chiedere un incontro tra il Teatro di Roma e la Fondazione è stata proprio l'assessore Marinelli. Obiettivo: “Verificare la possibilità di una soluzione positiva che preveda la valorizzazione del lavoro svolto e l'immediata consegna del Teatro Valle alla Soprintendenza nazionale per i necessari improcrastinabili lavori di messa a norma” si legge in una nota. Roma Capitale e il Teatro di Roma hanno riconosciuto “il percorso culturale e artistico compiuto dagli artisti della fondazione dal 2011 e assicurato l'avvio di un progetto condiviso che ne salvaguardi i migliori risultati e le esperienze realizzate nella logica di un teatro partecipato anche dalle associazioni e dagli artisti attivi nella città di Roma” continua l'assessore. Tra gli impegni presi dal Teatro di Roma anche l'impegno a far concludere la stagione alla Fondazione individuando “spazi che consentano la conclusione di quelle iniziative artistiche attualmente in corso presso il Teatro Valle”.

TEATRO VALLE – Ecco quanto scrivono in merito all'incontro di ieri. “Abbiamo accolto l'invito, che auspicavamo dal 18 settembre 2013, giorno della costituzione della Fondazione , con assoluta disponibilità ad aprire un dialogo” scrivono dalla Fondazione Teatro Valle Bene Comune. “Nella piena disponibilità ad avviare da subito un momento di transizione che porti all’uscita dall’attuale stato di occupazione, abbiamo proposto l'apertura di un percorso pubblico per il conseguimento di un nuovo modello partecipato”. Tra le richieste  elencate il fatto che “in ogni fase del processo di transizione siano presenti le istituzioni competenti” e la redazione di “un accordo programmatico scritto che preveda nella futura collaborazione tra Teatro di Roma e Fondazione Teatro Valle Bene Comune la realizzazione di un nuovo modello di gestione partecipata (direzione artistica a chiamata pubblica su progetto, tutela dei diritti dei lavoratori, prezzi accessibili a tutti e una partecipazione democratica nei processi decisionali”. A non piacere del tutto agli occupanti è la 'conditio sine qua non': l'uscita degli occupanti entro tre giorni. “Alla nostra richiesta di apertura del tavolo, di garanzie scritte, di concordare tempi e modalità necessari alla risoluzione di quanto proposto è stato risposto con un diniego assoluto e una chiusura totale da parte di tutti i rappresentanti delle istituzioni presenti. La convocazione si è rivelata di fatto un ultimatum senza margini per ogni possibile dialogo”.

CORTE DEI CONTI - Intanto ieri la Corte dei Conti ha chiesto un'audizione al sindaco Marino dando seguito all'indagine sulla valutazione di un possibile danno erariale. Nei tre anni di occupazione infatti il Campidoglio ha continuato a pagare le utenze della struttura. "Non ho nessun commento da fare” le parole del primo cittadino interpellato sul tema.

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