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Teatro di Roma, Franco Scaglia si dimette: "Offeso dal sindaco Marino"

La carica dell'ormai è presidente dell'istituzione culturale romana era scaduta venerdì scorso: "Tutto questo tempo per una decisione è ridicolo"

Un'uscita di scena polemica quella di Franco Scaglia ormai ex presidente del Teatro di Roma, che comprende l'Argentina e l'India, ora in ristrutturazione. Il dito è puntato contro il sindaco Marino “che in tanti mesi non ha mai avuto la gentilezza di incontrarmi” ha spiegato all'Ansa il giornalista, scrittore e autore teatrale, con 40 anni di Rai alle spalle. Scaglia si è detto amareggiato per il trattamento riservato a “una istituzione importante per la città”. La situazione per Scaglia è critica. Il suo mandato è scaduto venerdì scorso e il teatro non ha ancora una stagione 2014-2015. “Per cortesia verso chi ci sostituirà non l'abbiamo programmata” ha spiegato Scaglia. A portarlo alla decisione di dimettersi anche la lentezza sulla decisione delle prossime nomine: “Tutto questo tempo per una decisione è ridicolo”.

''E' ridicolo il teatro di Roma non è la Rai, potevano scegliere, potevano decidere, avevano il tempo per farlo, arrivare a dicembre senza aver deciso con persone garbate e anche di un certo nome come Lavia e il sottoscritto mi pare imbarazzante”. Il risentimento nasce anche dal fatto che il sindaco Marino non l'ha mai incontrato: “Una situazione di disinteresse totale che mi ha offeso. Magari il sindaco non sa chi sono. Io di lui so che è un bravo chirurgo e un bravo ciclista, non so quanto sia un bravo sindaco”.

La situazione del teatro è delicata. Dicembre sta per terminare e, come spiega Scaglia, ancora non è pronta la stagione 2014-2015. “Adesso però la situazione è difficile, perché i tempi per presentare almeno una bozza di programma al ministero scadono a fine gennaio e per ora in cartellone c'è solo la ripresa dello spettacolo di Servillo nell'autunno 2014-2015, l'unico che abbiamo fissato perché è una nostra produzione”. Insomma, insiste, “è un quadro di irresponsabilità istituzionale'”.

Il tutto è aggravato dai futuri tagli e dagli arretrati che il teatro aspetta di incassare: “I conti sono in ordine ma la Regione non paga dal 2009, ci deve 6 milioni di euro e per questo c'è un'esposizione bancaria con 150 mila euro di interessi passivi l'anno''. A questo si deve aggiungere che anche il contributo del Comune (3,1 milioni) il prossimo anno verrà ridotto del 10 per cento. ''Insomma, almeno 500 mila euro di tagli, una situazione estremamente difficile queste cose bisogna dirle''.

Tra i punti che Scaglia avrebbe voluto fare presente al sindaco anche la situazione del Teatro Valle: “Sia i precedenti sia la giunta attuale non hanno capito che il Valle occupato è un tappo sui flussi culturali della città. Un pericolo per il teatro della città perché è un luogo dove si fanno eventi ma non si fa teatro. Oltre ad essere fuori dalle regole e nella illegalità totale”.

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