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"Ogni famiglia romana paga una tassa di 30 euro all'anno per il Teatro dell'Opera"

Lo ha detto il sindaco Ignazio Marino nel corso di un'intervista a Sky Tg-24. Poi ha spiegato: "Dal 2008 al 2013 Roma ha dato un contributo di 107 milioni di euro"

30 euro all'anno a famiglia per mantenere il Teatro dell'Opera. 107 milioni di euro sottratti alle casse di Roma Capitale dal 2008 al 2013 come contributo. E un percorso con i lavoratori e i sindacati che ha “seguito tutte le vie della democrazia”. Sulla delicata situazione del Costanzi, per cui il 2 ottobre scorso si è arrivati ad annunciare il licenziamento delle 182 persone che formano coro e orchestra, il sindaco Ignazio Marino va avanti per la sua strada. Intervistato alle telecamere di Sky Tg24, nel corso de "L'Intervista" di Maria Latella, ha portato numeri e informazioni.

Una tra tutte. Il peso che la crisi dell'istituzione culturale ha avuto sulle tasche dei romani: “Ogni famiglia paga una tassa di 30 euro l'anno per mantenere il Teatro dell'Opera” ha spiegato senza mezzi termini. Poi ha aggiunto come negli ultimi sei anni, dal 2008 al 2013  “Roma ha dato un contributo di 107 milioni di euro e sono stati creati debiti per 29 milioni”.
Marino ha poi ricordato l'iter per il risanamento del Teatro in base alla legge Bray che “offre a tutti i teatri lirici in crisi, la possibilità di accesso a una legge apposta”.

Nel suo rapporto con i sindacati il primo cittadino non sente di doversi rimproverare nulla: “Abbiamo seguito il percorso dettato dalla democrazia” ha affermato. “Abbiamo anche chiesto ai sindacati di sostenere un referendum. I lavoratori hanno accettato a grande maggioranza il nuovo piano industriale: per 15-18 persone dobbiamo chiudere un teatro?”ha chiesto Marino che ha ricordato anche i disagi creatisi la scorsa estate a causa di una serie di scioperi durante le esibizioni a Caracalla. Infine ha aggiunto: “Dobbiamo andare avanti e scegliere orchestrali e coristi sulla base del merito”.

Intanto però non si arrestano le polemiche per i licenziamenti di coro e orchestra. “Oggi presenteremo una mozione per chiedere il ritiro dei licenziamenti e il ritorno a una trattativa da paese civile con i sindacati e i lavoratori” ha scritto su Facebook Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Assemblea capitolina.

Nel clima di tensione che si respira ormai da qualche settimana, si è inserito anche un evento che, pubblicizzato su Facebook dalla pagina del Teatro dell'Opera, ha soffiato sul fuoco delle polemiche. Si tratta di una festa con musica techno che si è tenuta venerdì scorso, il giorno dell'anniversario della nascita di Giuseppe Verdi, nel teatro affittato. Ballerini in maschera, luci stroboscopiche e la postazione di un dj, come si può vedere dalle immagini postate sul social network, hanno riempito lo spazio teatrale. Divisi i commenti alle immagini divisi tra chi ha apprezzato l'evento e quanti, ancora indignati per l'annuncio dei licenziamenti hanno affidato a Facebook il loro sentimento di vergogna.

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