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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Teatro dell'Opera, la decisione del cda: "Licenziamenti per coro e orchestra"

Per le due componenti si è optato per una esternalizzazione. La procedura riguarderà 182 dipendenti su 460 con un risparmio previsto di 3,4 milioni di euro. Marino: "Scelta inevitabile"

Esternalizzare il coro e l'orchestra del Teatro dell'Opera avviando procedure di licenziamento collettivo. È questa la scelta che il sindaco Ignazio Marino ha comunicato al termine del consiglio di amministrazione dell'ente culturale. Una procedura che riguarderà 182 dipendenti su 460. “La decisione è stata presa solo per motivi di funzionalità e di effetto economico visto che insieme coro ed orchestra costano 12 milioni e mezzo l'anno. Il risparmio previsto è di 3,4 milioni con l'esternalizzazione” ha spiegato  sovrintendente del Costanzi, Carlo Fuortes che ha parlato di “scelta dura e sofferta”.

Sulla stessa linea anche il sindaco Ignazio Marino: “Si tratta di un percorso mai seguito prima nel nostro Paese. Ma dopo un accurata riflessione abbiamo pensato che è l'unico che può portare ad una rinascita” il commento del primo cittadino.  A pesare sulla decisione anche l'abbandono del maestro Riccardo Muti che “ha determinato una frenata degli abbonamenti e una fuga degli sponsor. A questo punto siamo di fronte ad un risanamento avviato ma con una differenza di entrate per l'anno prossimo di 4,2 milioni” ha affermato.

Per mettere in pratica la decisione del cda ci sono 75 giorni di tempo. “Così facendo dal primo gennaio 2015 l'orchestra e il coro possano essere orgogliosi di sentirsi parte del Teatro” ha detto Marino. La strada decida dai vertici del Costanzi non è mai stata perseguita in Europa ma ricalca esperienze europee: “In Spagna, da Madrid a Valencia, tutti i teatri d'opera hanno orchestre e cori esterni. Lo stesso accade a Vienna e ad Amsterdam. E Parigi ha ben tre teatri d'opera formati in questo modo. Quindi il modello che stiamo seguendo non è campato in aria, ma qualcosa che può garantire una grande qualità” spiega Fuortes.

Di fronte a una decisione così difficile per i lavoratori non poteva mancare l'appello al senso di responsabilità. Afferma Fuortes: “L'auspicio è che ci sia il massimo senso di responsabilità per nuove forme di un possibile accordo. Non c'è nessuna volontà di chiudere né con i musicisti dell'orchestra né con gli artisti del coro. La qualità dovrà migliorare, ci dovranno essere sostituzioni, ma sarà addirittura un percorso innovativo. Tutto questo percorso è pensato in nome della qualità”. 

Anche se per il momento non è stata annullata, a rischio anche l'Aida. “Al momento non abbiamo immaginato e votato di procedere alla cancellazione dell'Aida. Se ci saranno le condizioni ci attiveremo per la ricerca di un direttore da individuare entro la prima settimana di novembre e così avremo l'Aida” ha spiegato Marino. “Ovviamente se non ci saranno queste condizioni l'Aida non ci sarà”.

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