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Teatro dell'Opera, ultima chiamata contro la liquidazione: Marinelli incontra i sindacati 'ribelli'

Questa mattina tavolo tra l'assessore alla Cultura capitolina e tutti i sindacati, compresi Cgil e Fials contrari al piano di risanamento. Domani il cda discuterà della chiusura

Un tentativo 'in extremis' per allontanare il fantasma della liquidazione. Sono ore decisive per il Teatro dell'Opera di Roma. Questa mattina l'assessore alla Cultura capitolina Giovanna Marinelli incontrerà i sindacati per un confronto sul futuro dell'istituzione culturale e scongiurarne la chiusura a poche ore dal consiglio di amministrazione in programma per domani al cui ordine del giorno è stata inserita anche la liquidazione. Attorno al tavolo degli uffici di Piazza Campitelli sono stati invitati tutti, sia la Cisl e la Uil che le sigle 'ribelli', Cgil e Fials che non hanno ancora sottoscritto il piano di risanamento messo a punto dal sovrintendente Carlo Fuortes in linea con la legge Bray e già sottoscritto da una buona parte dei lavoratori.

Intanto è tregua armata tra le parti. In attesa di capire cosa uscirà dagli incontri in programma sono stati sospesi gli scioperi. 'Il Barbiere di Siviglia' di Rossini in programma per questa sera a Caracalla si terrà regolarmente a differenza di quanto accaduto alla pucciniana La bohème prima 'mutilata' e andata in scena senza orchestra ma solo con la musica del pianoforte, poi saltata con tanto di rimborso di biglietti.

E se gli scioperi sono stati sospesi, non lo sono le proteste. Domani in concomitanza con il cda Cgil e Fials saranno in presidio in piazza del Campidoglio a partire dalle 11. Nei giorni scorsi le forze politiche, in primis quello del sindaco Ignazio Marino, si erano appellate al 'senso di responsabilità' delle parti. Oggi potrebbe essere il giorno decisivo.

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