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Teatro di Roma, si dimettono i vertici: inizia la transizione verso la Fondazione

In una lettera le dimissioni del presidente Bevilacqua, attesa per la nomina del commissario straordinario. Gualtieri: "Percorso porterà a nascita Fondazione". Zingaretti: "Parte da qui il rilancio"

Un anno e mezzo senza direttore con conseguente difficoltà nella gestione di attività e organizzazione, consulenze artistiche in scadenza nel 2022 e la cessazione dell’associazione programmata nel 2023. Il Teatro di Roma cerca un’inversione di rotta.

Teatro di Roma, si dimettono i vertici

Una nuova fase iniziata con le dimissioni del presidente, Emanuele Bevilacqua, e della consigliera Cristina Da Milano: seguirà, d'intesa con il Ministero della Cultura e la Regione Lazio, la nomina di un commissario straordinario per la trasformazione dell'Associazione Teatro di Roma in una Fondazione. “Si tratta di un percorso della durata di sei mesi che porterà alla nascita della Fondazione, lo strumento più idoneo per consolidare quel ruolo di Teatro nazionale che merita una grande Capitale" - ha scritto in una nota il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

Il Teatro di Roma senza direttore da un anno e mezzo

La difficile situazione gestionale e organizzativa del Teatro di Roma è stata sottolineata anche da Bevilacqua e Da Milano nella loro lettera di dimissioni. I due ex vertici hanno evidenziato le criticità dovute alla mancanza di un direttore, “che non è stato possibile insediare nonostante molte proposte votazioni susseguitesi negli ultimi diciotto mesi. Tutto ciò - hanno scritto - è accaduto anche a causa di diverse possibili interpretazioni dell'assetto giuridico dell'associazione stessa, ente privato finanziato da soci che sono Istituzioni pubbliche. Una situazione difficilmente comprensibile all'esterno ma che non ha impedito all'associazione di Teatro di Roma di poter garantire programmazione di alto livello e conti in ordine". Da qui l’impulso affinchè l’ente sia trasformato in Fondazione per garantirne la normale gestione. Anche i sindacati nei mesi scorsi avevano avanzato la medesima istanza. “Per agevolare questo percorso, nell'ottica di garantire il buon funzionamento dei teatri che afferiscono all’associazione Teatro di Roma, abbiamo deciso di presentare ai soci le nostre dimissioni nell'interesse dell'associazione stessa, di tutte le persone che vi lavorano e della collettività" - hanno scritto Bevilacqua e Da Milano. 

Il Teatro di Roma diventerà Fondazione

"Simbolo della Capitale il Teatro di Roma sta per rilanciarsi con una nuova governance e grazie alla sua trasformazione in una Fondazione. Un passaggio fondamentale per il suo rilancio ma anche - ha commentato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - per garantire una stabilità che gli permetta di tornare ai livelli e all'altezza della sua lunga storia. Ringraziamo per il lavoro svolto nel Cda del Teatro Emanuele Bevilacqua, Cristina Da Milano, Rossana Rummo e Francesca Vergari e grazie alla sinergia di più attori, Ministero della Cultura e Comune di Roma, guardiamo con ottimismo al futuro di un ente perno della cultura nella nostra città". 

La critica di FdI ai vertici dimissionari di Teatro di Roma

Dimissioni dei vertici del Teatro di Roma accolte con entusiasmo anche da FdI che chiede al Campidoglio di indicare nuove nomine nel Consiglio di Amministrazione con una manifestazione di interesse, rispettando le diverse aree culturali capitoline, ripristinando una gestione corretta delle finanze pubbliche al Teatro di Roma. “La gestione Bevilacqua, Corsetti e Corona, che denunciammo più volte con atti di sindacato ispettivo con De Priamo, era fuori controllo ed è crollata sotto i nostri colpi incessanti fatti di azioni politiche e atti parlamentari e comunali. Va avviata la rinascita del Teatro nazionale di Roma, dopo anni di malagestio Bevilacqua, opaca e incapace” - attacca il capogruppo di FdI in commissione Cultura alla Camera, Federico Mollicone. Non solo il Teatro di Roma, il primo partito del centrodestra chiede al Comune di “liberare il Teatro India da sedicenti consulenti artistici ed ex occupanti del Valle. Il Teatro Valle va riaperto, ultimando i lavori: un altro scandalo simbolo dell'incapacità in ambito culturale dell'ex sindaco Raggi. Diciamo sì alla proposta di costituire la Fondazione, ma siano rispettate tutte le aree culturali e il sindaco Gualtieri si ricordi che rappresenta un romano su 4".

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