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Case per le occupazioni, il Campidoglio dice no e il tavolo con i sindacati si spacca

La rottura sull'applicazione della delibera regionale per l'emergenza abitativa

Sulle occupazioni l'amministrazione capitolina è sempre stata inamovibile. E anche questa mattina, in merito alla possibilità di applicare la delibera regionale che stanzia finanziamenti per il reperimento di alloggi popolari destinandone una parte anche a residence e occupazioni, non ha aperto alcuno spiraglio alla trattativa. Così, una parte delle realtà che dalla fine di dicembre avevano avviato un dialogo con l'assessora alle Politiche Abitative, Rosalba Castiglione, per discutere di una bozza di Protocollo sul tema, hanno abbandonato il tavolo.

Da una parte l'assessora decisa a rivendicare l'inapplicabilità del provvedimento approvato ormai nel 2014 dalla Giunta Zingaretti. Dall'altra il Movimento per il diritto all'abitare, gli inquilini dei residence, Action, la Cgil, Asia Usb e Link Roma che avevano chiesto di aprire una trattativa in merito. Non concessa. Risultato: il tavolo si spacca, il dialogo sospeso. "Le interlocuzioni sono proseguite serenamente con Aniem, Acer (associazioni di costruttori, ndr), Uil, Federcasa Confsal, Sunia, Sicet, Uniat e Cisl" ha specificato il Comune. Nell'elenco riportato dalla nota stampa anche Unione Inquilini che però, a Romatoday, precisa: "La discussione è proseguita su altri temi". 

Il nodo che ha fatto saltare il banco è quello dell'applicazione della delibera regionale che stanzia i primi 40 milioni di euro, su un totale di 190, per reperire case popolari da destinare a quanti sono in attesa nelle liste comunali, agli inquilini dei residence e ai residenti nei palazzi occupati al 31 dicembre 2013. Questa 'accelerazione', che riguarda comunque due categorie composte in maggioranza da persone in attesa di una casa popolare da anni, non è mai stata digerita dall'amministrazione Raggi. Il Campidoglio è sempre stato fermo sulle sue posizioni. Anche di fronte a fatti come lo sgombero dei rifugiati dall'immobile di via Curtatone o quello di via Quintavalle che ha dato vita a una tendopoli in piazza Santi Apostoli, che si trascina ormai da agosto. 

L'assessora Castiglione avrebbe voluto scrivere nero su bianco nel Protocollo l'inapplicabilità di questo provvedimento inserendo un nuovo schema di convenzione elaborato dagli uffici capitolini da avanzare in un secondo momento alla Regione. Movimenti e parte dei sindacati, ne hanno chiesto lo stralcio, chiedendo una trattativa sulla possibilità di procedere in parte con 'bandi speciali' destinati a occupazioni e residence. Entrambe categorie problematiche per l'amministrazione Raggi: i primi sotto sgombero e i secondi al centro di ripetuti tentativi falliti di chiusura. Castiglione ha ribadito quanto già affermato in molte occasioni: i senza casa sono una questione che riguarda le Politiche Sociali e non quelle Abitative. Il diritto all'assistenza è per le 'fragilità': mamme con bambini, anziani e disabili. 
 
"Nel corso dell’incontro Action, Link Roma, Cgil, Movimenti Abitare, Movimenti Caat e Asia Usb hanno ritirato la loro partecipazione dal tavolo trovandosi in disaccordo sulle modalità applicative delle delibere della Regione Lazio" ha scritto il Comune in una nota. "Sulla base di questi atti deliberativi, che presentano tantissimi profili di irregolarità che li rendono inapplicabili, Roma Capitale ha da tempo avviato delle interlocuzioni per dirimere i punti sostanziali e assicurare alla Capitale di ricevere dei fondi secondo le prerogative riservate per legge al Comune. In particolare, le Delibere regionali prevedono che gli immobili siano assegnati anche agli occupanti abusivi nonché ai residenti dei Caat privando Roma Capitale di decidere la destinazione dei fondi che di fatto sono riservati per legge all’acquisto di immobili di edilizia residenziale pubblica per lo scorrimento delle graduatorie".

"Sul tavolo volevamo valutare la possibilità di mettere in campo risorse per dare una risposta ai problemi abitativi della città, anche a quello degli occupanti, in linea con quanto previsto dalla delibera regionale" commenta a Romatoday Roberto Giordano, segretario della Cgil di Roma e del Lazio. "Constatata l'indisponibilità al dialogo, scartate le nostre proposte, abbiamo deciso di andarcene. L'amministrazione a Cinque Stelle si sta assumendo la responsabilità di non utilizzare i 40 milioni di euro messi a disposizione da quella delibera".

"La rigidità dell'amministrazione capitolina e dell'assessora Castiglione sta facendo perdere alla città 40 milioni di euro" ribadisce Paolo Di Vetta, del Movimento per il diritto all'abitare. "Soldi che potevano essere utilizzati anche per svuotare occupazioni e Caat".  

Anche Guido Lanciano di Unione Inquilini, contattato da Romatoday, si dichiara contrario alla posizione dell'assessora Castiglione: "Da lei una chiusura ingiustificata. Non ha voluto nemmeno ipotizzare l'applicazione della delibera e non ha preso in considerazione le nostre proposte che ne avrebbero permesso l'attuazione secondo le norme" ha spiegato. "E invece non è stato possibile". 

Per discuterne, movimenti e parte dei sindacati stanno preparando un'assemblea per il prossimo 28 febbraio. 

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