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Tavolini per i ristoranti, aumenta ancora il suolo pubblico concesso: in Centro più 50%

Passa l'emendamento del grillino Andrea Coia che sconfessa la precedente linea tenuta dall'assessore Carlo Cafarotti. La percentuale sale al 70 per i locali fuori dal Centro

Bar e ristoranti potranno chiedere al Comune di occupare un più 50% di suolo pubblico per posizionare tavolini, sedie, dehors su strade e marciapiedi. Una misura per venire incontro alla crisi vissuta dalle realtà commerciali post lockdown, specie nelle zone a vocazione turistica. 

A stabilirlo un emendamento del presidente della commissione Commercio Andrea Coia, alla delibera di giunta al voto in questi giorni in Consiglio comunale. Delibera fortemente voluta dall'assessore Carlo Cafarotti che fissava invece l'aumento di spazio possibile al 35%. Troppo poco per la maggioranza, che ha bocciato di fatto la linea dell'assessore e sposato quella di Coia, con i voti anche di Lega e Fratelli d'Italia. 

Ricapitolando quindi, gli esercenti potranno chiedere il 50% in più di suolo pubblico nelle zone patrimonio Unesco e il 70% per tutti gli altri quartieri della città. La normativa, a carattere straordinario, avrà valenza fino al 31 ottobre 2021. Sarà possibile fare domanda on line sul sito del Comune di Roma e posizionare però subito i nuovi tavolini (se non si ha spazio davanti al locale, fino a 25 metri di distanza) nelle more del parere degli uffici tecnici e dei controlli dei vigili urbani sulla corretta applicazione della normativa. 

I criteri da rispettare saranno unicamente quelli del Codice della Strada e della distanza di 5 metri dai monumenti. E il tutto varrà anche per librerie con somministrazione prevalente e attività ricettive che hanno la somministrazione al loro interno anche per clienti esterni. 

La discussione della delibera proseguirà nella seduta di Consiglio di oggi con ulteriori emendamenti al voto. Tra i contenuti di quelli di maggioranza la possibilità di utilizzare le aree delle strisce blu per il posizionamento dei tavolini, l'istituzione di nuove aree pedonali, e il veto su una lista di piazze monumentali del Centro storico, una trentina, dove invece non varrà la regola dei 25 metri di distanza. 

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