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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Politica

Tata Roma, il progetto per l'albo baby sitter e per un contributo alle famiglie romane

L'idea è di Fratelli d'Italia, ma piace anche alla maggioranza e ai Cinque Stelle. L'atto dovrebbe arrivare in consiglio entro un mese

Selezionare duecento famiglie con Isee non superiore ai 10.000 euro alle quali destinare sostegni economici e creare una sorta di albo delle e dei baby sitter. E' questo il duplice scopo del gruppo capitolino di Fratelli d'Italia, che il 9 marzo ha depositato una proposta di deliberazione, con l'obiettivo di farlo votare in assemblea entro la primavera. 

Un supporto per le famiglie

Il progetto si chiamerebbe "Tata Roma" e a spiegarlo è Andrea De Priamo, primo firmatario della proposta: "Nasce dall'idea di dare un sostegno maggiore alle famiglie - fa sapere a RomaToday - rispetto a quanto accade oggi. Avevamo già presentato l'atto a ottobre 2019, ma è rimasto fermo in commissione senza arrivare in aula. Parte dal presupposto che il servizio del baby sitting, al netto del contributo straordinario riconosciuto durante la pandemia da Covid 19, è lasciato all'auto organizzazione". 

Nuclei selezionati in base all'Isee

E si sa che, per chi non può fare affidamento sui nonni (almeno non per la totalità del tempo necessario), la soluzione è esclusivamente l'assunzione di una o un babysitter, con una spesa media minima che va dai 200 ai 300 euro al mese per 8 ore di lavoro a settimana. "Per questo motivo - prosegue De Priamo - vorremmo si avviasse una sperimentazione che coinvolga 200 nuclei familiari, selezionati in base al reddito con parametri simili a quelli per l'accesso al reddito di cittadinanza, ai quali il comune riconoscerebbe una sovvenzione di circa 200 euro mensili. Parallelamente, in collaborazione con la Regione, sarebbe opportuno lanciare dei corsi di formazione". 

Formare baby sitter

Il mercato dei servizi per l'infanzia a domicilio, infatti, è pressoché affidato al caso: è il passaparola a portare una babysitter o un babysitter nelle case dei romani, spesso studentesse o studenti che vogliono pagarsi gli studi e gli extra con un lavoro flessibile che non impegni tutta la giornata. Così il partito di Giorgia Meloni vorrebbe aprire le porte della formazione a chi intende svolgere questo mestiere in maniera sicura e qualificata: "Duecento candidati avrebbero accesso alla formazione - prosegue De Priamo - che sarebbe di carattere sociale, educativa, psicologica e con basi di primo soccorso generico e pediatrico. In tal modo i 200 babysitter formati andrebbero a incrociarsi con le 200 famiglie selezionate, ma al contempo creerebbero una sorta di albo comunale dal quale chiunque potrebbe attingere in futuro, nel momento in cui la sperimentazione verrà ampliata". 

L'iter prima del voto

La proposta di deliberazione, a firma anche di Mennuni, Quarzo, Mussolini, Barbato e Rocca, è stata già portata nelle commissioni Politiche Sociali e Cultura, Formazione e Lavoro. "La maggioranza sta ragionando sulle problematiche da noi rappresentate - conclude De Priamo - e c'è da parte nostra ampia disponibilità a discuterne. Anche Virginia Raggi è d'accordo. Adesso torneremo in commissione per un parere entro due settimane e successivamente l'auspicio è che arrivi in consiglio". 

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