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Grazie alla pandemia scende la tassa sui rifiuti: per il 2022 i romani risparmiano dal 4 al 6,5%

Fissate da maggioranza e opposizioni riduzioni ulteriori per le categorie di utenze non domestiche che più hanno subito le chiusure dovute al covid-19

I lasciti della pandemia di covid-19 non sono solo negativi. Due anni di lockdown a fasi alterne e chiusure degli esercizi commerciali hanno portato a una fisiologica diminuzione di rifiuti. Il servizio quindi è costato meno al Comune di Roma e per l'anno in corso costerà meno anche ai cittadini. Una buona notizia per casse e portafogli dei romani. La tari scende infatti nel 2022 del 4% per i nuclei familiari e del 6,5% per le utenze non domestiche. A stabilirlo è la delibera approvata oggi in Consiglio comunale, all'unanimità da maggioranza e opposizione, che fissa appunto i criteri di applicazione della tariffa per l'anno corrente, recependo alcuni parametri validi a livello nazionale stabiliti da una deliberazione di Arera del 2021, e aggiungendo con un emendamento (anche questo votato all'unanimità) ulteriori "sconti" per alcune tipologie specifiche che sono andate in particolare sofferenza durante la pandemia. 

Meno tari per tutti

Per il 2022 i costi complessivi per il servizio di raccolta rifiuti e pulizia della città, da finanziare esclusivamente con la tari, ammontano a 774 milioni di euro, una cifra certamente minore rispetto a quella inizialmente stimata. La differenza ha permesso di risparmiare sulla tariffa richiesta agli utenti. A beneficiarne soprattutto le utenze non domestiche. I commercianti andranno a spendere di tari il 6.5% in meno rispetto agli anni passati. Una percentuale che verrà applicata orizzontalmente e che poteva essere ulteriormente aumentata per tutti gli esercenti. Il Consiglio però ha scelto, grazie a un emendamento sottoscritto anche dalle forze di opposizione e votato anche questo all'unanimità, di utilizzare le risorse a disposizione per aiutare maggiormente le categorie che più hanno pagato durante la pandemia.

Un salvagente alle utenze non domestiche

Cinema, teatri, agriturismi, hotel, b&b, discoteche, night club, sale da concerto, sale da ballo, pagheranno ancora meno. "Non siamo potuti intervenire su case famiglie e musei perché quanto stabilito a livello nazionale era già il livello minimo possibile" spiega a RomaToday il presidente della commissione Ambiente Giammarco Palmieri. Con un ordine del giorno a firma dei consiglieri di Fratelli d'Italia, votato anche dalla maggioranza, si è scelto di estendere le maggiori esenzioni anche alle autorimesse, attività che producono un basso quantitativo rifiuti per lo più smaltiti altrove (parliamo di olii e parti meccaniche) e perciò non conteggiate nella tari. 

"Ridurremo tari del 20%"

Ora la promessa del Campidoglio è quella di mantenere la tariffa, se non di ridurla ulteriormente fino al 20%, anche per i prossimi anni, quando la produzione di immondizia - superata la pandemia - dovrebbe tornare ad aumentare. "Negli scorsi anni i romani hanno visto aumentare i costi del servizio di raccolta, spazzatura e trattamento rifiuti, un aumento incomprensibile a fronte di una città sporca, senza piano industriale e con l'azienda capitolina Ama in dissesto. Noi stiamo invece invertendo rotta con un rivoluzionario progetto per la gestione dei rifiuti a Roma e l'obiettivo chiaro di chiudere nella capitale il ciclo dei rifiuti" commentano il presidente Palmieri e la capogruppo del Pd Valerio Baglio. 

"Inoltre con la svolta storica del termovalorizzatore, voluta dal sindaco Gualtieri, non solo andiamo a ridurre gli sbocchi inquinanti, costosi e precari in giro per l'Italia, ma riduciamo anche la tari di un ulteriore 20% e aumentiamo le risorse da destinare alla pulizia e alla raccolta in città. Il decoro e la pulizia su cui lavoriamo da mesi con risultati incoraggianti ci devono portare a garantire ai cittadini spese eque e un'elevata qualità della vita. Col nostro piano ridurremo infatti del 90% il fabbisogno di discariche, del 45% le emissioni e produrremo energia per 150.000 famiglie". 
 

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