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Martedì, 19 Marzo 2024
Politica

Il Tar a Polverini: via al voto entro 5 giorni. La Regione annuncia ricorso

Il Tribunale impone alla presidente di indire le elezioni entro 5 giorni. Altrimenti sarà costretto a intervenire il Viminale

Indire le elezioni regionali entro 5 giorni. E' l'ultimatum imposto dal Tar del Lazio alla presidente dimissionaria Renata Polverini. E arriva a pochi giorni da una possibile data annunciata dal Ministro Cancellieri: si voterà il 27 gennaio? Va deciso entro 5 giorni. Se la disposizione sarà disattesa dovrà intervenire il Viminale con una eventuale nomina di un commissario ad acta per procedere al voto. I giudici amministrativi, accogliendo il ricorso del Movimento Difesa del Cittadino, hanno disposto così che le elezioni avvengano entro 90 giorni dallo scioglimento del Consiglio regionale, avvenuto il 28 settembre.

LE SENTENZA - L'esigenza perseguita dalla legge elettorale della Regione Lazio "é quella di garantire una tempestiva ricostituzione degli organi di governo regionale, secondo i principi costituzionali di efficacia e buon andamento e secondo il criterio di continuità di funzionamento delle pubbliche istituzioni". E' uno del passaggi della sentenza. E ancora: "In quest'ottica emerge con ogni evidenza l'incongruità e l'irragionevolezza di un'interpretazione della norma volta a ricomprendervi la sola fase dell'indizione delle elezioni, senza in alcun modo ancorare ad un ulteriore limite temporale il loro effettivo svolgimento".

Il Tar del Lazio esclude come motivazioni per far slittare il voto nella Regione la mancata riduzione del numero dei consiglieri da 70 a 50 e la disciplina di riduzione delle province che nel Lazio accorpa Frosinone a Latina e Rieti a Viterbo. Per i giudici amministrativi "la mancata riduzione del numero dei consiglieri" disposta dal recente decreto legge del 10 ottobre scorso "non può giustificare il ritardo nello svolgimento delle nuove elezioni".

Come del resto la disciplina di riduzione delle province, disposta con il decreto legge del 5 novembre in corso di conversione, "é comunque irrilevante ai fini delle elezioni" regionali. Ed inoltre sul tema dell"election day' con il quale si vorrebbe accomunare nello stesso giorno le elezioni di Lazio, Lombardia e Molise "non opera nella fattispecie in esame, anche in relazione alla dichiarata finalità di riduzione dei costi della politica, posto che le altre due invocate elezioni si svolgeranno in altre Regioni, senza che sia quindi ipotizzabile alcuna sovrapposizione di adempimenti e, quindi, alcun apprezzabile risparmio di spesa".

IL RICORSO (E LA POLEMICA) - La reazione alla decisione del Tar non si fa attendere. Una nota afferma infatti che la Regione proporrà ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar. Una decisione, si legge nella nota, che "risulta in totale contraddizione con le recenti pronunce della medesima sezione del Tar del Lazio con riferimento alle elezioni regionali del 2010". E anche i commenti della governatrice uscente arrivano immediati.

Facendo riferimento allo statuto della Regione Lazio, Polverini sottolinea come "non più tardi di due anni fa, prima il Tar e dopo il Consiglio di Stato, si sono richiamati a questo per riaffermare esattamente la prevalenza di questo principio rispetto ad una normativa che assegnava alla mia maggioranza tre Consiglieri in più". "Naturalmente - prosegue in un intervento sul sito della Fondazione Città Nuove - leggeremo con attenzione come il Tar del Lazio ha oggi modificato, e perché, questo suo pur recente orientamento e poi faremo certamente appello al Consiglio di Stato per sostenere le nostre ragioni nel rispetto della legge, come sempre". "Resta ferma la mia volontà, già più volte espressa e ufficialmente comunicata, - conclude Polverini - di assecondare un eventuale indirizzo da parte del Governo per unificare la data delle elezioni a quella delle altre regioni impegnate nel voto e, soprattutto, la mia intenzione di lavorare per ridurre da settanta a cinquanta il numero dei Consiglieri da eleggere".

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