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Taglio dei vitalizi in Regione, gli ex consiglieri non ci stanno e preparano la protesta

"Faremo ricorso al Tar" hanno spiegato all'agenzia Dire che ha riportato i contenuti di una riunione in un hotel di Roma alla presenza di un pool di avvocati

Capelli bianchi in quantità, l'età media dei presenti supera abbondantemente quella pensionabile. Vino, prosecco, analcolici e tartine non certo per digerire il taglio deciso ai loro danni ma per prepararsi alla battaglia legale. Una parte del popolo degli ex consiglieri regionali del Lazio si è dato appuntamento in un hotel di Roma per affilare le armi e preparare ricorsi contro il provvedimento approvato dal Consiglio regionale lo scorso novembre che gli ha tagliato il vitalizio.
Il tema è caldo, come l'animo di un ex consigliere che, accortosi della presenza del cronista dell'agenzia Dire, ha dapprima richiesto con forza il suo allontanamento al personale dell'albergo minacciando altrimenti di "fare scoppiare un casino", quindi ha iniziato a scattare fotografie per poi avvicinarsi, bicchiere di vino in mano, con fare provocatorio, simulando di inciampare per sbaglio nel piede dello stesso giornalista.

Dall'ex consigliere Psi, Donato Robilotta, all'attuale Garante dei Detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, passando per gli ex consiglieri Adriano Roma, Potito Salatto, Luigi Celori e Alfredo Pallone (attuale europarlamentare), una trentina dei circa 140 iscritti all'associazione ex consiglieri regionali del Lazio (e dei 272 interessati dal provvedimento) ha ascoltato la strategia illustrata dal pool di avvocati, guidato da Federico Tedeschini: "Faremo ricorso al Tar, intanto, contro la Regione Lazio e forse pure la presidenza del Consiglio dei Ministri perché riteniamo sia stato violato il principio di affidamento dato dal potere pubblico a chi ha accettato (in questo caso i consiglieri regionali, ndr) di ricoprire a certe condizioni una certa carica. Entro il 28 va notificato l'atto. Poi, in base a quello che deciderà il Tar ci rivolgeremo ad altri giudici".

C'è chi, come Donato Robilotta, pensa anche a un "ricorso al giudice civile, anche se l'obiettivo è arrivare alla Corte costituzionale". Su una cosa gli ex consiglieri sono d''accordo: "Costituiremo un fondo dove devolvere cioè che ci verrà restituito e lo daremo ad associazioni tipo Caritas che fanno del bene a Roma e nel Lazio". La volontà di rinunciare a una parte del vitalizio ci sarebbe. Ha raccontato Potito Salatto: "Noi abbiamo chiesto un incontro al presidente Zingaretti per discutere di questo problema e non avremmo avuto difficoltà ad addivenire a una mediazione purché ci venisse detto questa riduzione dei vitalizi a cosa era finalizzata. Invece, Zingaretti continua ad assumere dirigenti esterni alla Regione per milioni di euro e fa il moralista con noi. Il taglio sui nostri vitalizi non deve deciderlo lui ma noi che poi devolveremo questi soldi alla Caritas".

Più diplomatico Robilotta: "La Regione apra un tavolo con noi, se si trova l'accordo rispetto al fatto che questo taglio dei vitalizi non è rinnovabile oltre ai tre anni, viene esplicitato dove vanno questi soldi, e quindi si modifica la legge in questo senso, siamo pronti a ritirare il ricorso. Noi siamo disponibili in questo momento di crisi a fare uno sforzo, ma non deve essere per sempre".

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