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Tagli ai trasporti, ai pendolari costeranno 250 - 300 euro l'anno

In totale sono 457 i milioni di euro di tagli previsti per i prossimi due anni. I sindacati oggi hanno denunciato una situazione che al singolo pendolare romano potrebbe costare 250 / 300 euro in più

Stamattina nella capitale, fermento e agitazione erano i sentimenti più diffusi. Da una parte la Camera discuteva sulla manovra finanziaria, dall'altra i sindacati convocavano una conferenza stampa perché, come ha affermato Alessandro Capitani, segretario generale Filt Cgil di Roma e del Lazio, "questo è il momento giusto per opporsi, soprattutto in vista di autunno probabilmente catastrofico".

La manovra finanziaria "pesa come un macigno, anche su uno dei settori più vicini al cittadino, quello dei trasporti pubblici. Il Lazio- ha affermato Capitani - è la regione più colpita dalla finanziaria, seguita a gran distanza da Calabria e Lombardia. Con l'approvazione di questa nuova regolamentazione economica si verificherà non solo un deficit ancora più forte del servizio dei trasporti, già di per sé scadente, ma anche un aumento dei costi ad esso collegati. In media, un pendolare nel Lazio viaggia 240 giorni l'anno; un aumento del prezzo dei biglietti potrebbe avere una ripercussione pari a 250/300 euro sul proprio bilancio annuale. Questo comporterà un maggiore uso dei propri mezzi privati, innalzando inevitabilmente il livello di inquinamento e di traffico".

Con queste parole, il segretario Capitani fa un'analisi delle possibili conseguenze che la manovra porta con sé. Sono infatti di 457 milioni di euro i tagli previsti per i prossimi due anni. Un 2011-2012, difficile quindi sarà quello dei pendolari del Lazio che vedono nelle tasche della gestione della mobilità molti quattrini in meno. "Abbiamo aspettato per lungo tempo la convocazione dell'assessore regionale mobilità e trasporti, Francesco Lollobrigida, - conclude Capitani - incontro che a quando pare ci è stato concesso per il 5 agosto".

Ad intervenire sul problema dei tagli ai trasporti laziali, c'è stata anche Simona Costamagna dell'Associazione pendolari. " Noi siamo molto preoccupati per questa manovra. Bisogna promuovere la mobilità collettiva, non creare situazioni che invece tendano a distruggere questo settore. Tra le nostre proposte, c'è la progettazione di creare 100 km di corsia preferenziale a Roma, cosa che comporterebbe un aumento dei mezzi pubblici a disposizione dei cittadini".

A chiudere la discussione, Claudio Di Berardino, segretario generale Cgil Roma e Lazio. Il suo intervento ha avuto vedute molto più ampie, che non hanno toccato solo la problematica dei trasporti, ma anche tutte le possibili conseguenze della manovra. "La politica usata da Roma negli ultimi 10 anni è stata quella di far uscire le persone dal centro della città, scelta questa dettata anche dagli elevati prezzi a cui si è sottoposti. Le persone vanno ad abitare fuori creando un incremento del fenomeno del pendolarismo. Proprio per questo è necessario rafforzare la mobilità, invece che tentare di allentarla".

Mentre in Piazza Vittorio, si cercava di evidenziare il possibile disagio di questa manovra, dall'altra parte di Roma, alla camera, la manovra è stata approvata con 321 sì, 270 no e 4 astenuti. A questo punto sembrano cadere a pennello le parole del segretario Di Berardino: "Da settembre c'è la necessità di definire una proposta più incisiva. È una battaglia legata non solo all'economia, ma anche ai servizi e allo stato sociale della città".

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