Tagli al sociale per i municipi, i sindacati contro il Comune: "Colpo brutale all'assistenza. A rischio 3000 posti di lavoro"
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl chiedono un confronto all'assessora Veronica Mammì: "L'emergenza aumenta, non si possono tagliare i servizi sociali"
No al taglio dei fondi destinati ai più fragili. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl si sono dati appuntamento questa mattina in viale Manzoni sotto l'assessorato alle Politiche sociali. Oggetto della protesta le poche risorse stanziate nel bilancio di previsione 2021-2023 destinate ai municipi della Capitale.
"Stiamo parlando di un possibile taglio di 190 milioni, che si tradurrebbero in una riduzione di 4 milioni di ore di assistenza ai più fragili e 3000 posti di lavoro a rischio" spiegano i sindacalisti in piazza. "Finora con Roma Capitale è mancato il confronto complessivo con le parti sociali sul bilancio e una vera discussione sulla programmazione di questi come di altri servizi ai cittadini, per i quali sono previsti tagli e decurtazioni quando invece dovrebbero essere potenziati". L'assessore Veronica Mammì avrebbe aperto al confronto sul tema.
"Ci aspettiamo che prenda una posizione chiara rispetto a quello che, se confermato, sarebbe un colpo brutale all'assistenza territoriale. Ma è il nodo delle risorse quello più centrale ed è fondamentale che l'Assessore Lemmetti riapra la discussione sul bilancio rivedendo questo capitolo di spesa" proseguono ancora i sindacati. "Non si può far cassa sulle fragilità, il costo della crisi non possono pagarlo i più fragili, né gli operatori di questo settore. È inconcepibile che chi amministra questa città pensi di poter risparmiare sui bisogni dei cittadini. In gioco c'è la tenuta del welfare di questa città, continueremo a batterci per salvaguardare servizi e lavoro".
Già, parliamo di risorse ridotte al minimo quelle stanziate a oggi ai municipi, non solo per il sociale. Ci sono anche i settori del verde pubblico e della manutenzione stradale. L'effetto coronavirus si sta facendo sentire pesantemente sui conti dei municipi. Nel bilancio previsionale del Comune, quello votato in giunta il 24 dicembre e recapitato ai parlamentini con pochissimi giorni di anticipo per l'espressione del parere, i tagli lineari sui fondi destinati agli enti di prossimità sono tanto drastici quanto preoccupanti nell'ottica di garantire la tenuta dei servizi essenziali al cittadino. E hanno alimentato proteste tra gli stessi presidenti di municipio.