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Municipio XII, niente streaming in Consiglio: a bocciare la richiesta sono i Cinque Stelle

La richiesta avanzata dall'opposizione di centro destra è stata rispedita al mittente. La presidente Crescimanno: "Serve una modifica del regolamento municipale"

Niente streaming in Consiglio e nelle Commissioni. In municipio XII la maggioranza Cinque Stelle ha bocciato gli ordini del giorno firmati Fratelli d'Italia. Il partito di opposizione chiedeva di attuare il pilastro numero uno della politica grillina: la diretta delle sedute pubbliche sul sito web istituzionale del parlamentino. 

Ricordando tra le premesse che la trasparenza è intesa come "accessibilità totale delle informazioni concernenti l'attività politica, nonché l'organizzazione e l'attività della publica amministrazione", i consiglieri Giovanni Picone e Marco Giudici hanno richiesto nero su bianco riprese audio-video degli incontri istituzionali, come garantito dagli stessi eletti pentastellati nelle linee programmatiche di governo. 

"Si provvederà alla pubblicazione sul sito istituzionale del municipio XII di bilanci, verbali di Giunta, verbali di Commissione e di Consiglio, convocazioni e relativi ordini del giorno delle commissioni consiliari, nonché all'istituzione dello straming durante le sedute dei Consigli e delle commissioni consiliari". E' scritto nel programma della presidente Silvia Crescimanno. Perché allora votare contro?

Il minisindaco fornisce la sua spiegazione con un post su Facebook. Il primo "no" è motivato in riferimento alle riunioni di giunta, ulteriore richiesta presente negli ordini del giorno: per renderle pubbliche servirebbe la modifica del regolamento comunale. "La richiesta (dei consiglieri FdI, ndr) è stata presentata con un termine perentorio di 30 giorni che per natura stessa dell'iter amministrativo necessario è purtroppo insufficiente". Per quanto riguarda invece Consigli e Commissioni? Secondo quanto scritto dalla presidente sarebbe necessaria un intervento sul regolamento municipale, che il gruppo consiliare "si impegna a cambiare". La spiegazione però lascia qualche perplessità ai firmatari dell'atto, pronti a replicare.

"Per tutto quello che non è espresso nel regolamento, vige la norma valida per il Comune. E' la legge" spiega Giudici, facendo riferimento all'art.50 del regolamento del parlamentino, risalente al 2006 e non contenente alcunché circa le riprese audio video. Dunque, dovrebbe valere quanto già normato all'articolo 30 dell'apposito regolamento del Consiglio comunale, dove si legge che la pubblicità delle sedute d'Aula, "è assicurata anche mediante la trasmissione, in diretta e non, delle sedute sul sito istituzionale dell'Ente".

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