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Strage di Lampedusa, alle 20 veglia in Campidoglio

L'amministrazione, insieme al centro Astalli, ha organizzato un momento per ricordare la tragedia. “Di fronte a tanto dolore non si può rimanere indifferenti”

Anche il Campidoglio si raccoglie e dedica un momento a “tutti coloro che perdono la vita inseguendo la speranza”. Questa sera alle 20 l'amministrazione comunale insieme al Centro Astalli ha organizzato una veglia in memoria delle vittime di Lampedusa. “Di fronte a tanto dolore non si può rimanere indifferenti, tragedie assurde come quella di ieri non devono più accadere” ha scritto il sindaco Marino su Facebook. Presente in piazza ci sarà proprio il primo cittadino insieme alla sua giunta. Per il lutto nazionale Marino ha inoltre annullato tutti gli appuntamenti pubblici.

ADESIONI - “Le Istituzioni nazionali ed europee devono rivedere con urgenze l’impianto normativo per i rifugiati e i richiedenti asilo politico che fuggono dai loro Paesi di provenienza da guerre e situazioni di conflitto. Abbiamo il compito di contribuire all’accoglienza dei sopravvissuti a questa terribile tragedia e potenzare l’offerta di accoglienza per i rifugiati e richiedenti asilo” dichiara in una nota Gianluca Peciola, capogruppo di Sel in Campidoglio che conferma la sua adesione all'iniziativa. E dall'Assemblea capitolina saranno presenti anche i consiglieri di Centro Democratico: “Crediamo che di fronte a una simile tragedia sia giusto fermarci tutti e dare testimonianza del nostro dolore” scrive in una nota Massimo Caprari.

AMNESTY - Alle 18 invece sarà Amnesty International Italia a manifestare di fronte alla Camera dei deputati “per chiedere a tutte le istituzioni italiane che hanno responsabilità nelle politiche sull'immigrazione, di sostituire le espressioni di sgomento con azioni concrete per garantire un viaggio sicuro a chi non può fare altro che fuggire dal suo paese, piuttosto che investire energie politiche e risorse economiche per chiudere loro le frontiere” scrive l'associazione in un comunicato. “Nel Mediterraneo non si muore per caso nè per fatalità. Si muore perchè in questi anni governi italiani di qualsiasi colore politico hanno fatto accordi con la Libia sulla pelle di migranti e rifugiati, promettendo al contempo di 'fermare gli sbarchi dei clandestini' al loro elettorato”.

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