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Raggi: "Via dalle strade di Roma i nomi di chi firmò le leggi razziali"

La sindaca vuole procedere al cambio entro il 2018, anno in cui ricorre l'ottantesimo anniversario delle leggi razziali

Cancellare i nomi di quelle strade romane intitolate agli scienziati che sottoscrissero il cosiddetto "manifesto della razza". Le procedure e le verifiche necessarie sono state già avviate dal Campidoglio. I primi risultati sono attesi già nelle prossime settimane. 

Al dossier hanno lavorato la sindaca Virginia Raggi e il vicesindaco con delega alla Cultura Luca Bergamo. L'obiettivo fissato, stando a quanto si apprende, è procedere al cambio entro il 2018, anno in cui ricorre l'ottantesimo anniversario delle leggi razziali. La prossima riunione della commissione toponomastica è fissata per questo venerdì e potrebbe occuparsi proprio di questo argomento. Ad anticipare la scelta del Campidoglio è stata la stessa Raggi in una intervista rilasciata per il documentario di Pietro Suber: '1938. Quando scoprimmo di non essere più italiani'. 

"Roma condanna le leggi razziali, la nostra città è orgogliosamente antifascista - ha detto la sindaca - per questo utilizzeremo ogni strumento disponibile per combattere quei rigurgiti di violenza e discriminazione che non vogliamo tollerare. Abbiamo già avviato le procedure e le verifiche per far sì di rinominare tutte quelle strade e piazze della Capitale che sono state intitolate a coloro che sottoscrissero il Manifesto della razza.

Dobbiamo cancellare queste cicatrici indelebili che rappresentano una vergogna per il nostro Paese. E questo può essere anche un esempio per tanti altri comuni che, come il nostro si trovano ad avere strade intitolate a questi personaggi". Queste le parole pronunciate dalla Raggi per il documentario rilanciato da La Stampa che cita quattro casi di vie e larghi romani che dovrebbero essere modificati di qui a breve: largo Nicola Pende, via e largo Arturo Donaggio, via Edoardo Zavattari.

"Prendiamo atto con soddisfazione della scelta della sindaca Virginia Raggi di modificare le vie di Roma intitolate a chi firmò il Manifesto in Difesa della Razza - ha commentato la presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello - sarebbe più giusto dedicare alcune vie ai professori universitari che persero il proprio posto a causa di quell'infamia". 

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