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Politica Prati / Viale delle Milizie

Storni, da Prati all’Esquilino ecco qual è la situazione in città

Sempre più spesso gli storni vengono fotografati, per i loro voli scenografici o per il guano lasciato a terra. Tra gli interventi del comune e le considerazioni della Lipu ecco qual è la situazione degli storni

La presenza degli storni, a Roma, è difficile che passi inosservata. Le pagine Facebook e le storie Instagram sono sempre più spesso dedicate ad immortalare le piroette che questi uccelli descrivono in volo o il guano che lasciano a terra. In tutte e due i casi è difficile ignorare la presenza di questi volatili. Negli ultimi giorni, gli obiettivi di cellulari e macchine fotografiche, si sono concentrati nella zona di Prati. 

Gli storni a Prati

E lì infatti che, oltre che sugli alberi, sono stati immortalati anche sui tetti e sui terrazzi delle case. Al punto da spingere l’amministrazione capitolina ad intervenire. Ed infatti “venerdì, sabato e domenica – fanno sapere dall’assessorato all’ambiente –a piazzale degli Eroi, via Andrea Doria e viale delle Milizie sono previsti interventi con i distress call” i richiami sonori che, riproducendo il verso dei rapaci, spaventa gli storni e li fa mettere in volo. 

Un altro indizio della massiva presenza di questi volatili, è data dalla conta degli uccelli che, sempre più spesso, vengono trovati esanimi su strade e marciapiedi. La prima grande moria è stata registrata dopo i “botti” sparati nella notte del 31 dicembre 2020. Ma altri casi sono stati registrati anche nel corso degli ultimi mesi, dal Nomentano a San Giovanni

Nessuna invasione

Qual è dunque la situazione degli storni a Roma? “Non sono aumentati, direi che la situazione rientra nella normalità. Questi animali  hanno svernato a Roma prima di effettuare il percorso migratorio che li spingerà, in primavera ed in estate, a raggiungere il nord Europa.” ha spiegato Francesca Manzia, responsabile del centro recupero della fauna selvatica della Lipu.“Rientra tutto in una dinamica naturale per la specie che, in generale invece, è in diminuzione. Non direi comunque che a Roma ci sia una colonizzazione di massa. Probabilmente più che gli storni – ha sottolineato Manzia –sono aumentati i cellulari che li riprendono, anche perché se ne sta parlando di più”. 

Gli spostamenti nel quadrante cittadino

Per quanto riguarda la loro distribuzione, l’ipotesi che si siano allontanati dall’Esquilino per trasferirsi a Prati, non è confermata. “Gli storni arrivano in autunno ed inizialmente il loro posatoio privilegiato è rappresentato dai platani, almeno finchè non perdono le foglie. A quel punto si spostano”. E dunque lasciano le zone dove i platani sono più presenti, come ad esempio il lungotevere. L'assessorato all'ambiente di Roma Capitale fa intanto sapere che “Interventi importanti sono stati effettuati anche in zona Celio, Corso Trieste, Cipro”. 

Gli storni all'Esquilino

Un luogo dove senz’altro non mancano è l’Esquilino. Lì, infatti, dopo i botti di Capodanno, era stato rinvenuto il maggior numero di carcasse.“A Piazza dei Cinquecento, Stazione Termini nella zona del capolinea ATAC, l’intervento è stato ripetuto più volte perché il guano creava seri problemi di sicurezza ai passanti e agli utenti del servizio di trasporto pubblico” hanno fatto sapere sempre dall'assessorato di Sabrina Alfonsi.  “Ma a Termini a noi risulta che siano presenti - ha confermato la responsabile della Lipu - Per un periodo se n’erano allontanati, perché gli alberi in zona erano stati potati, ma sono ritornati”. E sono destinati a restare in città almeno fino alla prossima primavera. Com’è sempre avvenuto, anche quando non esistevano gli smartphone ed i social network.
 

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