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VIDEO | Stop Yulin, gli animalisti sotto l'ambasciata cinese per fermare la strage di cani e gatti

Stamattina, mercoledì 21 giugno, Animalisti italiani onlus si è data appuntamento a pochi passi dall'ambasciata di Cina per protestare contro il tradizionale Festival di Yulin dove viene servita carne di cane e gatto. Cotti vivi.

L'obbiettivo, è quello di sensibilizzare il governatore e l'ambasciatore cinese a Roma, circa la trage di cani e gatti che, ogni anno in occasione del Festival di Yulin, cittadina a sud della Cina, vengono bolliti vivi e cucinati per migliaia persone. Sono circa 15 mila gli animali che vanno incontro a questa sorte. Non solo uccisi, ma torurati se si pensa al modo in cui vengo messi in pentola. “In Cina esiste ancora l'idea che l'animale, il cane come il gatto, cotto vivo mantenga la carne più tenera – spiga Walter Caporale, presidente di Animalisti italiani – una crudeltà paragonabile a quanto accadeva nel lager nazisti”.

In collaborazione con l’associazione Apa – uno dei loro volontari è attualmente nella cittadini a sud della Cina per salvare gli animali - hanno quindi organizzato nello stesso giorno in cui si svolge il Festival (21 giugno, ndr) un presidio per chiedere di fermare il Festival. Molti dei cani vengono condotti nelle cucine dopo essere stati catturati per strada o sottratti ai loro padroni. 

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