Stop sfratti, i sindacati scendono in piazza: appuntamento sotto Montecitorio
L'appuntamento alle ore 15.00 il prossimo 9 febbraio, in piazza Montecitorio
I sindacati chiedono la conferma del blocco degli sfratti contenuto nel decreto ‘Milleproroghe’ e la ricerca di soluzioni alternative. Lo hanno già fatto scrivendo ai gruppi parlamentari, ai Presidenti della Conferenza delle Regioni e dell’ANCI e lo ripeteranno nel pomeriggio di martedì, in piazza Montecitorio.
I sindacati degli inquilini, esprimono una forte preoccupazione in merito alla conversione in legge del DL ”Millleproroghe “nella parte del testo che prevede la sospensione sino al 30 giugno delle esecuzioni degli sfratti e delle procedure immobiliari, misura che in questi giorni è oggetto di irresponsabili attacchi da parte di chi vorrebbe eliminarla dal provvedimento” si legge in una nota dei segretari generali del SUNIA, Stefano Chiappelli, SICET, Nino Falotico, UNIAT, Augusto Pascucci, UNIONE INQUILINI, Massimo Pasquini. Il rischio, per le sigle sindacali, è che migliaia di famiglie finiscano in strada.
Oltre all’organizzazione del presidio, i sindacati hanno inviato un nota ai Presidenti della Conferenza delle Regioni, Bonaccini, e dell’Anci Decaro, per sollecitare nel periodo di sospensione un impegno ad un confronto per individuare ‘strumenti per soluzioni alloggiative alternative e misure di sostegno a favore degli inquilini e dei proprietari che consentano di governare sui territori le procedure di sfratto in forte crescita e scongiurare un pericoloso aumento del conflitto sociale” hanno spiegato.
L’Associazione CasaDiritto, che raccoglie le esigenze del personale in servizio e in quiescenza e loro familiari, utenti del Patrimonio immobiliare della Difesa, aderisce all’iniziativa indetta dalle maggiori centrali degli inquilini, UNIONE INQUILINI , SUNIA, SICET e UNIAT. In una nota diffusa dall'associazione, si legge "Esprimiamo preoccupazione e solidarietà per le famiglie colpite in derivazione delle centinaia di sfratti che vengono in questi giorni annunciati e notificati dagli Organi Militari, pur in presenza delle note difficoltà socio/economiche dovute al COVID".