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Stipendi dei dipendenti comunali, Nieri: "L'impegno è a mantenerli inalterati"

Resta l'allarme dopo la relazione del Mef. Il vicesindaco però rivendica l'impegno di questa amministrazione e promette di portare avanti il processo di riorganizzazione con i dipendenti e le organizzazioni sindacali

Dopo la relazione del Mef i dipendenti comunali tremano. La gestione del salario decentrato dal 2008 al 2013 ha subito una sonora bocciatura e in 300 pagine il ministero dell'Economia ha chiesto di fatto un'inversione di tendenza. Nell'occhio del ciclone le assunzioni, gli scatti di carriera e la gestione dell'intero personale, nonché la politica sulle voci accessori. E gli occhi di tutti sono proprio sul cosiddetto contratto decentrato. E' su questo che, verosimilmente, le organizzazioni sindacali convocate dal sindaco Marino, saranno chiamate a sacrifici. Ed è per questo che tremano i dipendenti. Anche per questo ieri il vicesindaco Nieri ha diffuso una nota volta a tranquillizzare e a dire che in sostanza il Comune già ha invertito la rotta sulla gestione dei dipendenti. Ma facciamo un passo indietro.

Cos'è il contratto decentrato? Si tratta della disciplina con cui vengono regolamentati prestazioni aggiuntive, straordinari, indennità, lavoro festivo, buoni pasti e in generale tutto quello che non è normato nel contratto nazionale. Una parte del contratto che può, laddove azzerata, portare a pesanti ripercussioni sulle buste paga dei dipendenti. Il contratto è scaduto e la discussione arriva tra il varo di un bilancio che si annuncia di rigore e questa relazione del Mef. Insomma c'è ben poco da essere ottimisti.

Ecco quindi che ieri il vicesindaco Nieri, che ha anche la delega al personale, ha voluto gettare acqua sul fuoco con una nota che da un lato rivendica la relazione del Mef, dall'altro chiede al Mef stesso di guardare gli sforzi fatti dal Comune. Nello stesso tempo però sembra quasi voler mettere le mani avanti nei confronti dei sindacati, dicendo "noi ce la stiamo mettendo e ce la metteremo tutti".

"Appena insediati", esordisce il vicensindaco, "ci siamo posti il problema di come rendere più efficiente la macchina amministrativa capitolina per migliorare i servizi resi ai cittadini. Siamo al lavoro da mesi per definire il nostro progetto di revisione e innovazione, nonché per affrontare le criticità note già prima che arrivasse la relazione del Mef".

Nieri punta il dito contro i dipendenti che in questi mesi sono scesi in piazza contro le politiche dell'amministrazione Marino: "In questi mesi sono state numerose, lo dico con rammarico, le contestazioni dei dipendenti, che sono addirittura scesi in piazza per chiedere, ad esempio, le progressioni verticali e lo scorrimento delle graduatorie interne. Strumenti ampiamente utilizzati in passato, contestati anche dal Mef, e ai quali noi abbiamo responsabilmente messo uno stop che tiene conto della normativa nazionale in materia".

Poi il vicesindaco rivendica l'accordo dello scorso 6 febbraio: "Con le organizzazioni sindacali lo scorso febbraio abbiamo firmato un verbale d’intesa – prosegue - per ragionare insieme sull’applicazione della disciplina decentrata. Un ragionamento che la precedente amministrazione non ha mai affrontato, come emerge nella relazione del Mef che contesta, infatti, gli anni che vanno dal 2008 al 2013". E ancora: "A marzo abbiamo poi approvato in Giunta un’importante Memoria sulle linee di indirizzo per l’organizzazione del lavoro, la valorizzazione delle risorse umane e il correlato aggiornamento della disciplina decentrata, una Memoria che traccia le nostre proposte di intervento sul tema e che è la base del confronto con le rappresentanze dei lavoratori. Nella Memoria si fa uno specifico riferimento alle esigenze di cura e mantenimento dei livelli operativi ed erogativi correnti, ma anche a una organica e unitaria revisione delle discipline riservate alla contrattazione collettiva decentrata integrativa, con specifico riferimento alla definizione dei trattamenti economici accessori del personale". Traducendo dal politichese: nessun taglio ai servizi, ma bisogna entrare nell'ottica di rivedere gli accordi decentrati. Efficentazione, la parola chiave in tal senso.  

"E’ evidente, perciò, che il cambio di passo c’è stato", aggiunge Nieri, "ed è stato molto deciso. Si tratta di un lavoro molto complesso, naturalmente, perché alcune prassi si sono consolidate negli anni e sono state utilizzate per tenere a un livello accettabile gli stipendi a fronte della particolarità dei servizi resi".

Nieri  non risparmia critiche alla legge di Roma Capitale: "Oltre a mancare i finanziamenti, sono mancati gli strumenti normativi per adeguare i contratti dei dipendenti alle evidenti peculiarità dell’ente e alle prerogative dimensionali e strategiche della Capitale. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che i contratti dei dipendenti sono fermi dal 2009 e che gli stipendi dei lavoratori comunali sono già troppo bassi a causa di politiche nazionali sbagliate, che negli anni hanno colpito senza criterio e in maniera indiscriminata i dipendenti della PA".

Nel finale della nota Nieri spiega che "Pur consci dell’assoluta necessità di riordinare tutti gli istituti oggetto di contestazione degli ispettori, siamo impegnati a trovare ogni strumento utile a mantenere inalterati gli stipendi dei dipendenti. Porteremo avanti il processo di riorganizzazione con tutti i nostri dipendenti e le loro rappresentanze sindacali, non lo faremo mai in modo autoritario. Si può arrivare a un risultato legittimo e soddisfacente per tutti solo lavorando insieme, ed è quello che stiamo facendo. Presenteremo le nostre osservazioni e illustreremo al Mef che a Roma c’è un percorso di inversione di tendenza in atto. Allo stesso tempo – conclude - rivendicheremo con forza il riconoscimento, attraverso adeguate norme e adeguati fondi, di ruoli e funzioni specifiche di Roma Capitale e della Citta Metropolitana, perché non si può non tenerne conto".

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