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Stipendi capitolini, è scontro: interrotta la trattativa, i sindacati occupano il dipartimento

Terminata la scadenza del 31 luglio, nella notte la discussione con il vicesindaco Nieri è stata interrotta. Sindacati sul piede di guerra: "No agli atti unilaterali". Ma la giunta punta all'approvazione nelle prossime ore

È di nuovo guerra sui salari di migliaia di dipendenti capitolini. Allo scoccare della mezzanotte del 31 luglio è scaduto il termine che l'amministrazione comunale si era data per arrivare ad un accordo con i sindacati. Un'ora più tardi, all'una e mezza di notte, si è chiusa così anche la trattativa e con molta probabilità già da domani sul tavolo della Giunta arriverà il nuovo schema per il contratto decentrato elaborato dal vicensindaco con delega al Personale Luigi Nieri. Immediata la reazione dei sindacati che hanno occupato l'aula del Dipartimento Risorse Umane in Campidoglio pronti a rimanere a oltranza sulle barricate. “Il vicesindaco Nieri ha abbandonato il tavolo della trattativa pur non avendo recepito niente di quanto richiesto dai sindacati” commenta il segretario romano del Sulpl (Sindacato unitario lavoratori polizia locale) Stefano Giannini. “Noi rimaniamo qui in attesa di riprendere la discussione”. Un concetto ribadito a gran voce anche dal segretario generale della Fp Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola: “E' un atto unilaterale. Rimaniamo qui e aspettiamo di riprendere la discussione altrimenti si dovranno prendere la responsabilità di approvare un atto unilaterale che creerà problemi ai lavoratori e ai servizi per i cittadini”.

STOP ALLA TRATTATIVA - Niente proroga quindi per la contrattazione del salario accessorio. Per il momento l'amministrazione capitolina sembra decisa a proseguire per la sua strada anche senza la firma dei sindacati. Nelle prossime ore la delibera con le modifiche al salario dei dipendenti capitolini, come richiesto dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, sarà sul tavolo della giunta.“Abbiamo accolto la quasi totalità delle osservazioni anche se non sono mai state avanzate richieste scritte” fanno sapere dal Campidoglio. La scadenza del 31 luglio per l'amministrazione capitolina “consentirà di mettere in sicurezza i salari dei lavoratori, il che con ulteriori ritardi non sarebbe stato possibile".

CGIL, CISL, UIL - I sindacati sono già pronti ad andare allo scontro e impugnare la delibera. I segretari generali di Roma e Lazio di Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl, Csa e Diccap, rispettivamente Di Cola, Chierchia, Bernardini, Moscia e Bonarota parlano di “trattativa farsa” con l'amministrazione capitolina che ha usato “il sindacato per avallare percorsi che taglieranno i servizi e i salari e faranno cassa sulle spalle di lavoratori e cittadini”. Continuano in una nota Cgil Fp, la Cisl Fp e la Uil Fpl: “Abbiamo cercato il confronto e solo l'ostracismo dell'amministrazione, che ha imposto il vincolo arbitrario del 31 luglio (termine autoimposto dalla Giunta), ha prodotto un confronto farsa, che ha visto mancare i presupposti minimi per una trattativa produttiva”scrivono in una nota. “Se la giunta scegliesse di avallare l'assunzione dell'atto unilaterale le scriventi organizzazioni sindacali lo contrasteranno in ogni sede e valuteranno di agire per le vie legali ed impugnare l'illegittima applicazione di un contratto unilaterale che provocherà oltre che il taglio dei salari dei dipendenti capitolini una drastica contrazione dei servizi alla cittadinanza”.

SULPL - Duro anche il commento del sindacato di Polizia locale Sulpl. “La giunta deve scegliere se proseguire ancora con la contrattazione o avviarsi verso una risoluzione unilaterale del contratto” commenta Stefano Giannini. “Noi siamo pronti e non abbiamo mai abbandonato la trattativa, sta all'amministrazione decidere. Ad oggi l'amministrazione capitolina è rimasta ferma sul suo 'pacchetto' senza recepire alcuni punti importanti ma che si sono rivelati inconciliabili. Con queste premesse la discussione poteva essere chiusa anche il 17 giugno”. Tra i punti in questione “l'utilizzo dei fondi delle contravvenzioni per pagare un'assicurazione in caso di infortunio. Siamo contrari anche alla revisione del corrispettivo per le ore notturne che passa a soli 22 euro. Non si può pensare di pagare un agente di polizia locale impiegato nella Capitale tanto quanto uno che lavora in un piccolo paese”.

LE MODIFICHE - Basta quindi rimborsi a pioggia. Ma il nuovo assetto non convince i sindacati. "Si dice di aumentare le ore di apertura degli sportelli, ma poi si scopre che si intendono solo pochissimi uffici per i quali si dovrà tenere aperto un intero Municipio. Si vogliono aumentare le ore di lavoro per le maestre. Ma poi si capisce che questo servirà a mandare a casa le lavoratrici precarie, peggiorando sensibilmente il rapporto educatrici/bambini. E infine si pretende di fare risparmi sulla Polizia locale, quando continuano a correre sprechi e spese inutili: nomine di dirigenti amici, incarichi clientelari, assunzioni per chiamata diretta, aumento dei budget di staff" il commento dei sindacati.  

D'AUSILIO - Dalla stessa maggioranza arriva però la richiesta di un passo indietro. A parlare è Francesco D'Ausilio, capogruppo del Partito democratico in Assemblea capitolina: “La rottura avvenuta al tavolo della trattativa sul salario accessorio ai dipendenti capitolini tra Roma Capitale e le sigle sindacali non è buona notizia per la città. Anche oltre la scadenza che ha indicato la Giunta, continui il dialogo e intanto si fissino i punti sui quali si è registrato un accordo. Il negoziato deve andare avanti finché il tavolo nazionale non si chiuderà. La riforma della macchina capitolina è un obiettivo troppo importante per la città e non va arenata”.

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